LA VOCE DI KAYFA

PROVE GENERALI DI PARTITO DELLA NAZIONE


 L'auspicio del Ministro per le Riforme Boschi che in Aula il voto sull'Italicum non avvenga a scrutinio segreto tradisce la preoccupazione del governo che, all'atto del voto, qualcuno della maggioranza, ossia del PD, possa trincerarsi dietro l'anonimato e bocciare il provvedimento mettendone a rischio l'approvazione. Un gesto tutt'altro che impossibile dopo la sostituzione in Commissione Affari Costituzionali di 9 dissidenti del PD contrari all'Italicum tra cui Bersani, Bindi e Cuperlo che ha suscitato non poche polemiche e perplessità all'interno del partito perfino in chi è schierato con il Segretario.Se è già paradossale che un governo debba tutelarsi dalla propria maggioranza, paradosso dei paradossi è che in aiuto di quel governo sopraggiunga una fronda di deputati dell'opposizione berlusconiana – quanto mai in fibrillazione per l'approvazione dell'Italicum, pur avendolo sostenuto fino a quando il Patto del Nazareno resisteva - capitanati da Denis Verdini, seppure politicamente schierato sul fronte opposto, per garantire al governo la copertura da un eventuale fuoco amico.Basteranno gli scudi verdiniani perché l'Italicum passi? Vedremo!Una cosa è certa, un governo di centrosinistra che ha bisogno dei voti del centrodestra perché si affermino le proprie proposte di legge non può più definirsi di centrosinistra.A questo punto, se Renzi fosse costretto davvero a dover contare sull'appoggio esterno di Verdini per superare l'ostacolo dissidenti e malumori all'interno del PD è evidente che il PD come soggetto politico di centrosinistra non esiste più. O quanto meno la sua natura politica si è completamente tramutata, stravolta. Così come si sarebbe mutata la natura politica di Verdini e dei suoi in quanto appoggiando Renzi andrebbero contro gli ordini di scuderia imposti da Berlusconi che vuole bloccare l'Italicum perché antidemocratico perché dando il premio di maggioranza alla lista che raggiunge il 30% le assicurerebbe il 55% dei seggi mentre la soglia di sbarramento al 3% impedirebbe di fatto l'esistenza dei piccoli partiti (ma in passato non fu proprio Berlusconi a lamentarsi dell'esistenza dei piccoli partiti perché con il proprio veto di fatto mettevano in forse le coalizioni di cui facevano parte e il governo stesso limitandone l'azione?...)Non crediamo di sbagliare supponendo che quanto sta avvenendo in queste ore nella politica italiana siano delle vere e proprie prove generali per il parto di quel Partito della Nazione da sempre auspicato da Renzi.Fa niente che a rimetterci saranno il PD e la sinistra italiana. O quello che ne resta con buona pace dei suoi elettori!