LA VOCE DI KAYFA

REGIONALI 2015: È PROSSIMO UN NUOVO PATTO DEL NAZARENO?


Come accade sempre il giorno dopo un'elezione, a sentire i rappresentanti dei partiti, soprattutto di quelli puniti dai numeri, nessuno ha perso. Quindi anche per le elezioni regionali appena conclusesi, ascoltando le dichiarazioni dei leader dei vari schieramenti, sembrerebbe che tutti abbiano vinto o comunque non perso. Ma non è così. Il Pd di Renzi - che intimamente auspicava un “cappotto”, ovvero vincere in tutte e sette le regioni in cui si votava - alla fine s'è dovuto accontentare di un 5 a 2 che, seppure sulla carta è un ottimo risultato, considerando che il PD cede il governo della Liguria al centrodestra capitanato dal forzista Toti e non riesce a strappare il veneto alla Lega che riconferma il governatore Zaia con quasi il 51% di preferenze rispetto alla Moretti che ne ha raccolte poco più del 20% non è certo una vittoria epocale. Se a ciò aggiungiamo che in Campania l'impresentabile De Luca ha vinto per meno di 3 punti su Caldoro - ma rischia l'immediata decadenza da governatore per 18 mesi a causa della legge Severino, votata a gran voce anche dal Pd per combattere la corruzione nella pubblica amministrazione -, mentre il M5S si è affermato come primo partito nella terra del Vesuvio, in Puglia e in Liguria e secondo assoluto a livello nazionale, Renzi e i suoi non hanno poi tanto di che gioire.Del resto la dichiarazione a caldo di Raffaela Paita candidata del PD in Liguria - regione che negli ultimi tre anni è stata devastata da due tremende alluvioni l'una fotocopia dell'altra a conferma di quanto poco abbiano fatto il governatore uscente del Pd Burlando e la sua amministrazione di centrosinistra nel corso degli anni per risolvere il dissesto idrogeologico - secondo cui la causa della sua sconfitta è da attribuirsi alla lista 2Luca Pastorino” sostenuta da Civati che ha preso il 10% di preferenze sottraendo voti al PD, mentre Salvatore candidata del M5S ha preso un ottimo 25% , è la testimonianza che al Nazareno non sono poi così contenti di come vorrebbero far apparire.L'intransigenza di Renzi nei confronti della minoranza del PD non ha fatto altro che alimentare e nutrire una “serpe” in seno al partito che può creare non poche difficoltà al segretario/premier, non solo a livello regionale ma anche nazionale se prima delle prossime politiche Renzi e i suoi non scendono a patti con bersaniani, civatiani, cuperliani, dalemiani e chi più ne ha più ne metta. La forza di un partito sta nella coesione anziché nel frazionamento correntista!Per quanto riguarda il successo numerico del M5S e della Lega, è vero che rappresentano un voto di protesta. Ma fino a un certo punto. Sarebbe il caso che i partiti, a partire dal PD, iniziassero a tenere in considerazioni i mal di pancia della gente. Irridere gli astensionisti e quanti votano M5S e Lega come degli scontenti e irresponsabili non porta alcun frutto. Lo dice il risultato el3ettorale del PD.La gente non sa che farsene delle statistiche secondo cui il Pil è in crescita e quindi l'Italia non è più in recessione. La gente valuta la propria condizione economica da quanti soldi ha in tasca, non certo dalle percentuali preceduto dallo zero virgola diffuse dall'Istat.Se il M5S e la Lega suscitano consensi in una crescente fetta di elettorato significa che sono sempre di meno gli italiani pronti a dare credito agli entusiastici proclami di Renzi.Interessante sarà vedere ora cosa accadrà. Se davvero, come ipotizzava Di Maio del M5S, Renzi e i suoi faranno di tutto per modificare l'Italicum appena partorito per evitare che alla prossime politiche si vada a un ballottaggio PD – M5S con scenari imprevedibili.Vuoi vedere che, digerita la pillola delle regionali e risolta la rogna De Luca in Campania, Renzi rispolvererà il patto del Nazareno con Berlusconi al fine di modificare la legge elettorale appena partorita per mettere fuori gioco il M5S?