LA VOCE DI KAYFA

IN ITALIA È A RISCHIO LO STATO DI DIRITTO!


Che la candidatura da parte del Pd di Vincenzo De Luca a Presidente della Campania avrebbe potuto creare non poche difficoltà a Renzi in conseguenza delle vicende giudiziarie in cui è coinvolto l’ex sindaco di Salerno – in primis ha una condanna in primo grado per abuso d’ufficio che prevede un anno di reclusione più un anno di interdizione dai pubblici uffici per aver nominato all’epoca in cui era anche commissario straordinario per l’emergenza rifiuti a Salerno un project manager, carica non contemplata dall’ordinamento legislativo italiano, per la costruzione del termovalorizzatore di Salerno – per cui per la legge Severino non era in candidabile e, nel momento in cui è stato eletto, decade automaticamente dalla carica di Presidente di regione, era un’ovvietà tale che è impossibile non fosse nota al Premier/Segretario che, ciononostante, ha lasciato che De Luca concorresse prima alle primarie del Pd per la scelta del candidato alle regionali e poi alle elezioni malgrado la spada di Damocle della Severino.Né è intervenuto quando, pochi giorni prima delle elezioni regionali, il nome di De Luca è stato inserito nella lista degli impresentabili stilata dalla Commissione Antimafia presieduta da Rosy Bindi, querelata da De Luca per questo motivo. Che in politica, e in generale nella vita, pur di vincere, c’è chi è disposto a tutto non lo scopriamo certo ora. Difficile però è comprendere il criterio con cui si pretende, giustamente, che i cittadini rispettino le legge e le istituzioni che le emanano e le devono far applicare se poi stesso un membro delle istituzioni irride alle leggi dello Sstato come ha fatto De Luca sbeffeggiandosi della legge Severino sostenendo che "chi se ne frega della legge Severino", che "l’unica Severino che conosco è Mercato San Severino" in provincia di Salerno, che "che chi vince governa,punto",  he "è un problema del Parlamento non nostro".Evidentemente De Luca avrà le sue buone ragioni per sentirsi in una botta di ferro al punto da parlare in questi termini di sfida. Ma la legge Severino, piaccia o meno, esiste e va applicata.È  vero che la legge scattatò anche per il Sindaco di Napoli De Magistris, condannato a un anno e tre mesi per abusi d’ufficio per aver violato, all’epoca in cui era magistrato, la legge Boato la quale stabiliva che per avere un tabulato telefonico di un parlamentare occorreva l'autorizzazione del Parlamento, e che il TAR accolse il ricorso del Sindaco reintegrandolo nel proprio ruolo. Tuttavia il reato contestatogli De Magistris lo avrebbe commesso nelle sua funzione di giudice e non di amministratore pubblico come è invece il caso di De Luca.Nessuno qui discute la legittimità delle ragioni del neo Presidente. Quel che stupisce e, soprattutto, preoccupa è la sua pubblica irriverenza verso una legge dello Stato. E il silenzio di Renzi che da Premier e Segretario del Pd dovrebbe imporre al suo sottoposto  rispetto per le leggi e per lo Stato e invece tace, alimentando il sospetto in una buona fetta dell’opinione pubblica che in questo paese lo Stato di Diritto è seriamente a rischio!E poi ci sorprendiamo se siamo al primo posto in Europa come paese in cui dilaga la corruzione nella pubblica amministrazione?