LA VOCE DI KAYFA

LIBERTà DI STAMPA A MEZZO SERVIZIO


Che strana razza i politici italiani. Prima si lamentano se nel paese crescono l'antipolitica, l'astensionismo elettorale e se aumentano i partiti che fanno demagogia. Poi però non lesinano di presentare proposte di legge che hanno tutta l'aria di voler tutelare la “casta”; alimentando nei cittadini la convinzione che anziché servire la società, salvaguardando e garantendo il bene comune, i politici pensano unicamente a tutelare i propri interessi, varando leggi che di fatto impediscano ogni possibilità di individuarne le magagne e diffonderle pubblicamente in modo che l'opinione pubblica acquisisca consapevolezza di quanto basso sia il livello generale della nostra classe dirigente, (ovviamente qualche eccezione c'è di sicuro).Ultimo atto di questo paradosso è l'emendamento Pagano al ddl sul processo penale che, se passasse, prevede la punibilità fino a 4 anni di carcere per chiunque registrasse o filmasse “fraudolentemente al fine di danneggiare l'immagine altrui, ad esclusione dei casi in cui le riprese costituiscano prova ai fini giudiziari o siano utilizzate per la difesa”.In pratica, così come originariamente era impostata la norma, a tutti gli effetti si metteva un bavaglio alla stampa, soprattutto a quelle trasmissioni tipo Report o Striscia La Notizia le quali, avvalendosi di registrazioni “rubate”, svelano veri e propri crimini perpetrati a danno della società, degli ingenui o disperati; consentendo all'autorità giudiziaria di intervenire e assicurare i responsabili alla giustizia.Oggi, probabilmente dopo aver sondato che il clima nei propri confronti si andava ulteriormente appesantendosi, il PD ha fatto retromarcia e ha depositato una proposta di modifica al ddl che esclude la punibilità dei giornalisti che utilizzavano le registrazioni per diritto di cronaca.Meglio tardi che mai, verrebbe da dire. Purtroppo per il governo e per il PD, la frittata è stata fatta e, pur mettendovi una pezza, è impossibile cancellare dalla mente di molti cittadini che l'esigenza di mettere il bavaglio ai giornalisti, impedendo loro di rendere pubbliche le intercettazioni telefoniche pur se fanno parte degli atti depositati di un processo e dunque di utilizzo pubblico, sia nata dopo le intercettazioni telefoniche pubblicate da Il Fatto tra Renzi, all'epoca dei fatti Segretario del PD, e il generale della Guardia di finanza Adinolfi in cui si definisce incapace il Premier Letta e in una successiva trapela una eventuale ricattabilità del Presidente Napolitano legata a alcuni fatti poco chiari relativi al figlio Giulio.È di oggi la notizia che un lord inglese si è dimesso dalla Camera dei Lord dopo che il Sun SUN aveva pubblicato la notizia della sua passione di sniffare cocaina sul petto delle prostitute.In Italia se un giornale avesse pubblicato una notizia simile relativa a un politico probabile che il politico sarebbe rimasto al proprio posto mentre il giornale sarebbe stato oggetto di attacchi trasversali da parte degli altri quotidiani stigmatizzandone l'intromissione nella vita privata di un cittadino, fa niente che si tratta di un politico cui la Costituzione impone di tenere anche nel privato un atteggiamento nobile per non infangare il ruolo che ricopre e essere d'esempio ai cittadini!Sbaglio o all'indomani della strage islamica al settimanale satirico francese Charlie Hebdo tutti i politici italiani aderirono in massa alla campagna “Je Suis Charlie” a difesa della libertà di stampa?Sorge il dubbio che per loro la libertà di stampa va difesa nei paesi stranieri mentre in Italia meglio limitarla, non si sa mai venga fuori qualche altarino?!