LA VOCE DI KAYFA

PD E L'INFORMAZIONE A SENSO UNICO


Il malumore che si sta sollevando in queste ore nel mondo dell'informazione italiana a seguito delle dichiarazioni rilasciate in un'intervista al Corriere dal consigliere di vigilanza RAI Michele Anzaldi in quota PD il quale, senza “se” e senza “ma”, si è scagliato contro l'informazione di RAI TRE accusandola esplicitamente di non sostenere il governo e il Premier, dando l'impressione di non sapere né chi è oggi alla guida del PD né quale partito è al governo, sa di ipocrisia.Primo, perché se davvero nel nostro paese esistesse un'informazione libera con funzioni da cane da guardia del potere politico - come dovrebbe essere il ruolo dell'informazione -, anziché da compagnia – come invece sembra realmente essere – si sarebbe levato un coro di proteste unanime al varo della cosiddetta legge bavaglio che di fatto impedisce la pubblicazione delle intercettazioni non rilevanti, si sarebbe levato unanime lo stesso coro di proteste che si levò all'epoca in cui il varo della legge bavaglio fu tentato dal governo Berlusconi. Allora in maniera unanime contro il provvedimento insorsero quotidiani di sinistra come Repubblica e il mondo intellettuale della sinistra. Oggi quegli stessi giornali e quegli stessi intellettuali o criticano in maniera molto labile il provvedimento, in alcuni casi addirittura giustificandolo, o addirittura tacciano.Secondo, alle accusa di camorrismo giornalistico lanciate dal Presidente della Campania De Luca a Report della Gabanelli reo di aver trasmesso un servizio manipolato al fine di mettere in cattiva luce De Luca, - la giornalista ha risposto invitando chiunque a rivedersi la puntata integrale per poi trarre le conclusioni in merito -, nessuno ha ancora risposto in maniera forte e decisa, schierandosi con la Gabanelli, come si dovrebbe, soprattutto da parte del PD partito di De Luca e di Anzaldi.Terzo, quando fu Berlusconi a ipotizzare una modifica della Costituzione, tutto il mondo della sinistra insorse - addirittura Roberto Benigni fece uno show su RAI UNO intitolato LA Più BELLA DEL MONDO a difesa della Carta -, oggi nessuno di quegli stessi giornalisti, intellettuali o attori che si eressero a paladini della Carta arrischia di contraddire Renzi che la Costituzione la sta cambiando per davvero, malgrado fior fiori di costituzionalisti addirittura definiscono la sua riforma peggiore di quella supposta dal centrodestra berlusconiano quando era al governo.Quarto, quegli stessi che accusavano il M5S di non andare in televisione, oggi minacciano quelle trasmissioni che invitano i grillini, forse perché hanno capito che, contrariamente a quanto speravano, i rappresentanti del M5S bucano lo schermo facendo breccia nei cuori degli spettatori non solo perché dotati di bell'aspetto ma prima di tutto perché sanno quel che dicono e sanno dirlo in maniera convincente!Questo poker di ipocrisie chiarisce il motivo per cui il nostro paese risulta essere in una posizione defilata nella classifica della libertà di stampa stilata da RFS.Fino a quando in Italia la stampa fungerà da “spalla” del potere politico e non da vigilante, quei giornalisti, sempre di meno, che cercano di fare onorevolmente il proprio mestiere, verranno messi al bando con editti che di democratico non hanno assolutamente nulla in quanto il potere non ammette critiche!Così non avviene laddove esistono regimi assolutisti che controllano l'informazione affinché vengano diffuse solo notizie che fanno comodo al potere?Così non avviene laddove non esiste la democrazia?