LA VOCE DI KAYFA

A POZZUOLI LA TERRA TORNA A TREMARE E ANCHE LA GENTE


Lo sciame sismico che ieri mattina, dalle 9 alle 11, ha scosso Pozzuoli e l'area flegrea, costringendo molte scuole del circondario a evacuare gli studenti per motivi precauzionali, ha prepotentemente riportato al cospetto della popolazione e delle amministrazioni una realtà sopita, ma da sempre presente nella millenaria storia di quel territorio: Pozzuoli e quella fascia di territorio limitrofo chiamata Campi Flegrei, ossia ardenti, sono periodicamente soggette a quel fenomeno geofisico denominato bradisismo caratterizzato dall'innalzamento e abbassamento del sottosuolo che nei millenni ha ripetutamente modificato l'aspetto morfologico del territorio, causando l'inabissamento di una parte della fascia costiera oggi visibile sott'acqua, soprattutto a Baia, attraverso i resti della “città sommersa”.Nella memoria storica dei campi flegrei diversi sono gli episodi che narrano del bradisismo e dei sui effetti deleteri sul territorio e sulla popolazione. I più recenti quello del terremoto del 1538 che, stando alla leggenda, tra il 29 settembre e il 6 ottobre, vide la nascita di Monte Nuovo. O l'attività bradisismica che nel 1970 costrinse l'evacuazione permanente del Rione Terra, da sempre l'anima di Pozzuoli; quella successiva del 1984 che determinò l'ulteriore evacuazione di alcuni stabili della zona, convogliando gli abitanti nel nucleo periferico di Monterusciello.Malgrado la pubblica consapevolezza , supportata da eminenti studi scientifici, che il fenomeno del bradisismo non si esaurirà mai - seppure da una manifestazione e l'altra dello stesso potrebbero trascorrere decine e decine di anni, illudendo che finalmente la terrà si sia stabilizzata – quanto è successo ieri, a seguito delle scosse, a livello di ordine pubblico , in particolare di viabilità stradale, dovrebbe indurre le autorità a prendere seriamente in considerazione lo studio di un piano di evacuazione nell'ipotesi quello di ieri potesse essere l'inizio di un'attività sismica a pieno regime con scosse molto più forti di quelle che ieri hanno fatto tremare i palazzi.A livello di viabilità, l'attuale amministrazione comunale finora si è distinta soprattutto per aver tappezzato la città, in lungo e in largo, di strisce blu, creando non pochi disagi ai residenti che hanno serie difficoltà a trovare parcheggio, specialmente nell'arco della giornata. Senza trascurare il traffico che durante i fine settimana paralizza praticamente il centro storico e il lungomare del capoluogo flegreo.Se da un lato è giusto che si facciano lavori per le infrastrutture stradali legate al Waterfront, progetto che prevede la riqualificazione a livello turistico che va dalla ex Cava Regia all'area ex Sofer, è altresì vero che non si possono anteporre gli interessi industriali a quelli della pubblica sicurezza. In queste ore molti cittadini hanno denunciato sui vari social network di aver chiesto, non solo dopo le scosse di ieri, ma già in passato, alle autorità notizie su eventuali piani di evacuazione in previsione di un terremoto senza mai ricevere risposta!Speriamo che dopo l'avvisaglia di ieri, chi di dovere, in questo caso il Sindaco Figliolia, anziché litigare con alcuni rappresentanti politici regionali e comunali che denunciano la mancanza di una piano di evacuazione per Pozzuoli in caso di terremoto, si adoperi a pianificarlo con l'ausilio delle autorità competenti, informandone la cittadinanza, al fine di garantire un deflusso regolare del traffico nel caso ve ne fosse la, speriamo quanto mai remota, necessità a seguito di un'intensa ripresa dell'attività sismica.Prevenire è sempre meglio che curare!