LA VOCE DI KAYFA

FIORELLA MANNOIA, QUEL CONCERTO NON S'HA DA FARE


In questi due anni di governo Renzi, a detta di molti addetti ai lavori, le politiche attuate dal governo dell'ex sindaco fiorentino avrebbero ricalcato pedissequamente i programmi dei governi di centrodestra di berlusconiana memoria. Realizzandoli integralmente. Cosa che non era riuscita nemmeno Berlusconi il quale, sia per l'abolizione dell'articolo 18 che per le riforme costituzionali aveva trovato un muro invalicabile eretto dagli intellettuali, ovviamente di sinistra, e da molti organi d'informazione che mettevano in risalto come la realizzazione di quei programmi ledeva i principi costituzionali, annullando la democrazia nel nostro paese.Addirittura Roberto Benigni fece uno special televisivo dal titolo LA PIU' BELLA DEL MONDO al fine di difendere la Costituzione dalle modifiche che il governo voleva apportarle. Mentre il quotidiano Repubblica per settimane uscì con un postit giallo in prima pagina per protestare contro la legge bavaglio presentata dal governo che, se fosse stata approvata, avrebbe limitato la libertà di stampa tutelata dalla Costituzione.Ora che quegli stessi programmi di governo li sta realizzando il governo Renzi quelle stesse voci tacciono in maniera imbarazzante. E se qualcuna di esse parla per spiegare il proprio silenzio, scopriamo che preferisce tacere perché è confusa - è il caso di Nanni Moretti, all'epoca di Berlusconi leader dei girotondini -, oppure perché, pur non nutrendo simpatie per Renzi, lo preferisce non essendovi di meglio al momento in giro com'è il caso di Michele Serra.Spiegazioni per la verità alquanto maldestre che fino e qualche giorno fa alimentavano il dubbio che forse quei silenzi, più che un tacito appoggio a Renzi, fossero un'arma di difesa per non rischiare di essere estromessi dal panorama lavorativo.Dopo l'esclusione della cantante Fiorella Mannoia dal concerto di capodanno al Circo Massimo di Roma, seppure ufficialmente le motivazioni sono ignote, essendosi da sempre la Mannoia schierata contro Renzi e il suo governo, la sensazione che l'estromissione della cantante dal concerto possa essere una reazione politica al suo non essersi sottomessa al “padrone” di turno è molto forte.Di conseguenza forte è la convinzione che il silenzio degli intellettuali nei confronti di Renzi e del suo programma politico in chiara salsa berlusconiana sia una difesa per non rischiare di perdere il lavoro. O quanto meno di vedersi costretti a utilizzare canali alternativi con minor segito di pubblico pur di lavorare. È il caso dello scrittore Roberto Saviano il quale, dopo essersi schierato contro Renzi per via del presunto conflitto di interessi del Ministro Boschi nel crac della Banca Etruria - il papà della Boschi per anni ha fatto parte del cda della banca e poco dopo che la figlia divenne ministro fu nominato vicepresidente dell'istituto di credito – chiedendone le dimissioni, lunedì sera s'è dovuto accontentare di andare in onda su Deeja Tv anziché su un canale di grande ascolto nazionale quale RAI o MEDIASET, per raccontare l'anno che sta per concludersi, commentando le foto emblematiche in cui sono immortalati momenti salienti che lo hanno caratterizzato.Per dirla tutta, la sensazione è che il silenzio degli intellettuali verso Renzi sarebbe finalizzato unicamente a garantirsi la pagnotta!Se fosse così, l'onestà intellettuale non andrebbe a farsi benedire? Che razza di intellettuali sarebbero coloro che, pur consapevoli che il paese sarebbe succube di un regime tendente a ledere la democrazia, tacerebbero per garantirsi il futuro? Soprattutto che credibilità avrebbero costoro se un domani, caduto Renzi, assurto al governo il centro destra, farebbero il diavolo a quattro per fronteggiarne le politiche quando queste, rispetto a quelle di Renzi, avrebbero la parvenza di un brodino?Buon anno!