LA VOCE DI KAYFA

MA IL DUBBIO NON COGLIE MAI UN KAMIKAZE?


Per quanti sforzi possa fare, credo che sia impossibile per una persona “normale” comprendere le ragioni che spingono un uomo, una donna o addirittura un adolescente a imbottirsi di esplosivo e farsi saltare in aria in mezzo a tanta gente, facendo una strage in nome di Dio.Penso sia impossibile in quanto non soltanto gli uomini ma ogni creatura vivente, si presume, abbia rispetto, se non per quella degli altri, almeno per la propria vita.Dunque come possa un essere umano farsi saltare in aria al fine di uccidere quanta più gente può non lo si capisce proprio.A meno che non diamo per scontato che chi lo faccia non sia a sua volta vittima inconsapevole di chi ha un disegno destabilizzante a livello mondiale ben preciso; il quale, trincerandosi dietro il nome di Dio, lo “precetta” subdolamente nella propria organizzazione mascherata da luogo di culto e, a propria insaputa, lo indottrina lungamente con teorie strampalate; distorcendo il messaggio divulgato in un libro sacro, pur di convincerlo che farsi saltare in aria in nome di Dio, seminando morte e distruzione, sia un estremo sacrificio caro a quel Dio il quale, una volta che l'anima del kamikaze giungerà nell'aldilà, la ricompenserà con una vita eterna ricca di gioie e piaceri.Possibile che nessuno di questi potenziali kamikaze, durante l'indottrinamento, non venga sfiorato dal dubbio “se davvero, sacrificando me stesso in nome di Dio, la ricompensa che mi spetterà sarà una vita eternamente felice in paradiso”, visto che chi li istruisce ha scelto di rivestire il ruolo di addestratore e maestro anziché quello di vittima sacrificale?No sarebbe più logico che chi conosce la via per il paradiso la intraprenda per primo senza aspettare gli altri? Ergo anziché istruire gli altri a farsi saltare par aria in nome di Dio perché non si fa saltare egli stesso per aria?Possibile che nessuno dei tanti kamikaze non si sia posta, almeno una sola volta, una simile domanda?Ovvio che se costoro vengono strappati fin da piccoli alle proprie famiglie per poi essere cresciuti e istruiti in luoghi finalizzati a “mettere al mondo” bombe umane, alias kamikaze, è naturale che la domanda non li sfiori minimamente. Il loro cervello, manipolato fin dalla tenera età, non conoscendo altre realtà se non quella inoculatagli reiteratamente attraverso un continuo lavaggio, darà per scontato che farsi saltare in aria in nome di Dio per uccidere gli “infedeli” sia cosa buona giusta.Viceversa non si capisce come possa votarsi al martirio chi sia cresciuto in una famiglia dove padre e madre insegnano il rispetto per la vita e i valori morali impartiti da quella stessa religione che ha come Dio quello stesso Dio nel cui nome i kamikaze si fanno saltare in aria mostrando disprezzo per la vita, sia per la propria che degli altri.Credo che nessuna madre né nessun padre educhi i propri figli a votarsi al martirio nel nome di Dio. A rispettarne le leggi e il culto, sì. Ma che io sappia, e spero tanto di non sbagliare, nessuna religione invita i propri fedeli al martirio al fine di uccidere gli “infedeli”.Per cui come possano giovani cresciuti in un contesto familiare “normale”, lasciarsi irretire da pseudo predicatori, giungendo a farsi saltare in aria in nome di Dio senza chiedersi se davvero Dio vuole quello? E se davvero lo volesse, perché chi li istruisce non si sacrifica sé per primo anziché invitare gli altri a farlo?...Possibile che nessuno dei kamikaze, potenziali o reali, per un attimo non venga scosso dal dubbio se davvero quel gesto insano a volerlo è Dio, o molto più vigliaccamente chi, mediante il loro sacrificio, sta portando avanti un disegno di potere criminale, ignoto sia agli stessi kamikaze che a noi?