All'indomani delle dimissioni del Ministro allo Sviluppo Economico Federica Guidi a causa della pubblicazione di una serie di
intercettazioni telefoniche inerenti l'inchiesta sul giacimento petrolifero di Tempa Rossa in Basilicata tra l'allora Ministro e il suo compagno Gianluca Gemelli in cui il Ministro lo assicurava che nella legge di stabilità era stato inserito un emendamento ad hoc che avrebbe favorito gli interessi della Total e quelli del suo compagno,
Silvio Berlusconi fece una dichiarazione pubblica in cui auspicava che si sarebbe posto un freno alle intercettazioni ritenendole “ un vulnus della democrazia”.Commentando le dimissioni del Ministro
il Premier Renzi ha rivendicato la differenza tra i precedenti governi, dove nessuno si dimetteva, con il proprio dove nell'arco di poche ore dalla pubblicazione dell'intercettazione la Guidi ha rimesso il mandato ministeriale.Peccato che il Premier dopo l'orgoglioso paragone abbia a sua volta auspicato una stretta sulle intercettazioni in stile berlusconiano.
Seppure la legge già esiste, basta applicarla, come ha ricordato il neo presidente dell'ANM Piercamillo Davigo.Così facendo Renzi ha dimostrato che, a conti fatti, il suo governo non è poi così diverso dai precedenti, in particolare da quelli berlusconiani.Stupisce che tutta quella stampa e quella intellighenzia che pubblicò post it in prima pagina e scese in piazza a difesa della libertà di stampa contro il governo Berlusconi che voleva impedire la pubblicazione delle intercettazioni, oggi taccia dando l'impressione di appoggiare Renzi nella sua decisione di limitarne la diffusione.A questo punto la domanda nasce spontanea: la libertà di stampa va difesa quando a volerla limitare è un governo di centrodestra ma va bene limitarla se a volerlo fare è un governo di centrosinistra?La libertà di stampa, come stabilisce la
Costituzione, non ha colore politico. Essa va difesa a prescindere!Finora è così! Chissà se sarà lo stesso anche dopo che passasse la riforma costituzionale varata da Renzi e dalla Boschi!?