LA VOCE DI KAYFA

ELEZIONI AMMINISTRATIVE: PER RENZI UN PRIMO TURNO, QUASI, DA INCUBO


Un primo risultato, seppure ufficioso in vista dei ballottaggi che si svolgeranno tra quindici giorni, le elezioni amministrative lo hanno dato: il Pd è in crisi in quasi tutte le grandi città in cui si votava.E le dichiarazioni a caldo del vicesegretario del Pd Deborah Serracchiani che, a proposito del passaggio al secondo turno di Giachetti a Roma contro la Raggi a scapito della Meloni, ha affermato “Giachetti avanti è un miracolo”, sono l'emblema di come prima di tutti lo stesso Pd non credesse affatto di riuscire nell'impresa di passare al ballottaggio nella capitale dopo i misfatti di “mafia capitale” che hanno visto coinvolti nell'inchiesta molti esponenti del Pd romano.Interessante ora è capire quale sarà l'orientamento dei partiti estromessi dal ballottaggio. L'asse Lega Nord-Fratelli d'Italia che sosteneva la candidatura della Meloni e Forza Italia che appoggiava Marchini, che indicazioni daranno ai propri elettori? Sceglieranno un nome, inviteranno all'astensione oppure lasceranno libertà di scelta?Commentando il risultato di Roma, Matteo Salvini, leader del carroccio, ha già fatto sapere che mai appoggeranno il candidato del Pd.Cosa che invece non è escluso faccia Berlusconi visto il sostegno al Pd di Verdini, ex alleato dell'ex cavaliere, che, seppure scisso da Forza Italia per appoggiare le riforme di Renzi, ondeggiando sempre al centro della politica italiana, non è escluso che ricucia lo strappo con Belusconi catalizzando i voti dei forzisti su Giachetti; dando così vita a un nuovo Patto del Nazareno tra Renzi e Berlusconi che risulterebbe quanto mai conveniente al Premier in vista del referendum costituzionale di ottobre, cui al momento Berlusconi è orientato a votare No. Non si può infatti escludere che in cambio dell'appoggio a Giachetti Renzi non faccia qualche concessione a Berlusconi a livello di riforma costituzionale facendogli cambiare idea. Vedremo.Diversamente da Roma, a Napoli il “miracolo” non è avvenuto. E del resto chi la scorsa settimana ha avuto modo di seguire a Otto e Mezzo l'intervista della Gruber a Rosy Bindi del Pd, ha potuto appurare che le prospettive dell'esponente piddino riguardo le possibilità della Valente di andare al ballottaggio a Napoli erano praticamente sottozero. Segno che in primis il Pd era consapevole di avere a Napoli un candidato perdente. Perché l'abbiano scelta, non si capisce!?A Milano si può dire che sia avvenuto un miracolo all'inverso. Nel senso che il candidato del Pd Sala, dato da molti probabile vincitore già al primo turno, si è affermato per poco meno di un punto su Parisi del centrodestra ma non avendo superato la soglia del 50%+1 andrà al ballottaggio con tutte le incognite del caso.Di altrettanto miracolo all'inverso si può parlare a Torino dove il sindaco uscente Piero Fassino, anch'egli dato per probabile vincitore al primo turno, si è sì affermato ma non come si prevedeva e dunque sarò costretto anche lui al ballottaggio con la candidata del M5S.È vero, alla fine ciò che importa è il risultato finale. E dunque bisogna aspettare i ballottaggi per sapere chi realmente ha vinto e chi invece no. Ma da questo primo turno risulta chiaro che il tocco magico di Renzi svanisce quando non si possono promettere agli elettori 80 euro in busta paga, cosa che invece era accaduto poco prima delle europee dove il Pd, guarda caso, doppiò il M5S.Se poi aggiungiamo che molti italiani, per la precisione circa 1,5 milioni, si vedranno detrarre in un solo colpo la cifra globale relativa agli 80 euro mensili ricevuti nel 2015 avendo guadagnato di meno o di più, e dunque superata per difetto o per eccesso la soglia di reddito prevsita per la decurtazione fiscale che in soldi equivaleva a circa 80 euro al mese in busta paga, c'è da immaginare che prima del 19 giugno, data dei ballottaggi, Renzi si inventerà qualcosa per cercare di convincere gli italiani a votare i propri candidati.In vista del referendum costituzionale di ottobre, per Renzi queste amministrative suonano come un ulteriore campanello di allarme - dopo che il referendum sulle trivelle, seppure non passò perché non si raggiunse il quorum, vide circa 15 milioni di italiani andare a votare, disattendendo l'invito anticostituzionale di Renzi di astenersi dalle urne, e addirittura 13 milioni votare No.Fortissima è la sensazione che il Premier sia in fibrillazione, seppure non lo dia a vedere, perché teme che a ottobre la sua riforma venga bocciata.In attesa dei ballottaggi, una cosa è certa, il M5S è una forza politica ben radicata sull'intera penisola. Sbaglia chi continua a irriderla, a sottovalutarla o addirittura a accusarla di falso moralismo perché alcuni suoi esponenti a livello locale sarebbero coinvolti in inchieste per abuso d'ufficio come a Parma e a Livorno!Sono talmente tante le inchieste a vario titolo, locali e nazionali, in cui sono inquisiti con accuse ben più gravi, tipo “concorso esterno in associazione mafiosa”, esponenti del Pd e di altri partiti di vecchio stampo, che una buona fetta dell'elettorato non dà più credito ai loro impegni, promesse e accuse tanto da disertare le urne oppure di esprimere un voto di protesta come potrebbe essere appunto votare M5S.Una buona parte di italiani è stanca della vecchia politica fatta di slogan e di promesse al vento, vuole davvero qualcosa di nuovo.L'esito di questo primo turno ne è l'ulteriore dimostrazione!