LA VOCE DI KAYFA

M5S, SENZA GAVETTA NON SI FA NIENTE


Da convinto simpatizzante del M5S ammetto di sentirmi profondamente deluso e arrabbiato per quanto sta avvenendo in queste ore in Campidoglio a Roma. La (non) gestione della crisi della propria giunta da parte della sindaca Raggi e dei vertici del M5S - prima per le dimissioni del capo di gabinetto il magistrato Carla Raineri, cui sono seguite quelle dell'assessore al Bilancio Marcello Minenna e di tre manager delle aziende partecipate Alessandro Solidoro in AMA, Marco Rettighieri e Armando Brandolese in ATAC; quindi il triste svelamento della menzogna della Sindaca e dell'Assessore all'ambiente Paola Muraro di non sapere che la Muraro fosse indagata, (l'assessore lo sapeva dal 18 luglio e aveva informato il sindaco il giorno dopo) e che gli stessi vertici del direttorio, contrariamente a quanto affermavano, ne fossero a conoscenza – è la drammatica conferma che, come tanti denigratori del movimento ipotizzavano, alla prima vera occasione che hanno di poter dimostrare di essere maturi per candidarsi alla guida del paese i grillini stanno facendo mestamente cilecca al pari di chi, dopo aver a lungo corteggiato una donna, vantando le proprie qualità amatorie, nel momento in cui questa decide di cedere alle sue lusinghe, all'atto pratico, fallisce miseramente suscitandone la beffarda ilarità nei propri confronti.Il movimento, da quando è assurto nell'empireo della politica italiana, non ha fatto altro che accusare e attaccare senza mezzi termini i vecchi partiti tacciandoli, giustamente, di essere loro la rovina dell'Italia; ripromettendosi di aprire "il Parlamento come una scatola di tonno" per svelare ai cittadini le beghe e il marcio che vi si annidavano affinché nel paese potesse sorgere una nuova era di giustizia e benessere sociale targata cinque stelle.In tanti avevamo creduto, e in molti ancora ci crediamo, che il M5S potesse essere la panacea di tutti i mali italiani. A farcelo credere erano la grinta e la competenza con cui i suoi giovani leader e rappresentanti parlamentari si confrontavano durante i talk show televisivi nei faccia a faccia con politici e giornalisti navigati, alimentando in quanti erano delusi dai politicanti di professioni e dai finti rottamatori i quali, con la scusa di rottamare il sistema, gattopardescamente lasciano tutto inalterato, la speranza che davvero in Italia fosse scoccata l'ora di un cambiamento politico positivo.Ahimè, il macello che sta avvenendo al comune di Roma, dove non si capisce bene chi mente di più ma è chiaro che mentono un po' tutti, è la conferma che quella speranza era probabilmente solo una chimera; un abbaglio miseramente spentosi nelle lotte di potere interne al movimento.Chi si dichiara ai quattro venti paladino della legalità e poi fallisce miseramente in un incidente di percorso, dimostrando di non essere diverso dagli altri, indigna molto più di chi paladino di quella legalità, agli occhi degli elettori, non lo è più da tempo!Come attenuante al caos in atto al Campidoglio il M5S avrebbe l'inesperienza.Purtroppo è una labile scusa per chi ambisce a governare la nazione.Dispiace dirlo, la politica è una cosa maledettamente seria.Non ci si può inventare statisti dall'oggi al domani.La gavetta devono farla tutti. Figurarsi chi ambisce a cambiare il paese!