LA VOCE DI KAYFA

MONTI OFFENDE NAPOLITANO, VOTA NO!


Come tutti sanno, compreso chi se ne infischia, il 4 dicembre prossimo in Italia si svolgerà il referendum per l'approvazione della riforma costituzionale varata dal governo Renzi, ribattezzata riforma Boschi. Tale riforma porta l'impronta del Presidente emerito Giorgio Napolitano, il quale in un'intervista non ha esitato di affermare di aver dato egli stesso l'incarico a Renzi di formare l'attuale governo con l'auspicio “di portare avanti queste riforme, come anche quella del mercato del lavoro e degli incentivi alle imprese”. Aggiungendo, “chi vota no offende anche me!”.Sulla scia di quest'ultima dichiarazione dobbiamo fare un passo indietro e andare al 9 novembre 2011. In Europa l'Italia era considerata malato a rischio per via dell'apparente incapacità dell'allora governo Berlusconi di varare le necessarie riforme economiche, come richiesto dalla Troika, per evitare il default del paese che, se si fosse verificato, avrebbe sortito un effetto domino sull'intera eurozona. In virtù di questa situazione di instabilità, l'allora Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano nominò senatore a vita l'economista Mario Monti in previsione di nominarlo successivamente Presidente del Consiglio il cui compito sarebbe stato quello di trascinare l'Italia fuori dalla palude in cui l'aveva impantanata l'allora governo Berlusconi.Molti ricorderanno la famosa lettera inviata il 5 agosto del 2011 dai vertici della BCE al governo italiano in cui si indicavano le urgenti misure economiche che bisognava adottare per evitare che l'Italia fallisse. Una vera e propria umiliazione per l'allora Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Il quale, guarda caso, alcuni mesi dopo, precisamente il 12 novembre del 2011, tre giorni dopo la nomina di Monti a Senatore a vita, fu costretto a dimettersi, subendo l'onta dei festeggiamenti inscenati su piazzale del Quirinale da tanti cittadini accorsi in massa sul Colle per ringraziare Napolitano e brinDare alla fine di un'era, il berlusconismo, che sembrava intramontabile.Il giorno successivo, il 13 novembre del 2011, il senatore a vita Mario Monti ricevette da Napolitano l'incarico di formare il nuovo governo.Quel governo, che avrebbe dovuto risollevare le sorti economiche del paese attraverso il decreto Salva Italia, sarà ricordato dagli italiani unicamente per la famigerata riforma Fornero, varata in meno di venti giorni, che tanti danni ha arrecato a un numero imprecisato di lavoratori i quali, dall'oggi al domani, videro infrangersi i propri sogni di una vecchiaia tranquilla da una riforma pensionistica che spostava traumaticamente il sistema pensionistico da quello retributivo a quello contributivo, innalzando gli anni per andare in pensione; abolendo la pensione di anzianità, sostituendola con quella anticipata. Partorendo la figura degli esodati, lavoratori che, avendo concordato con le aziende di lasciare il lavoro prima del previsto, sfruttando i vantaggi della vecchia legge, si sono visti di colpo privati di lavoro e pensione con l'entrata in vigore della riforma Fornero.Chiedo scusa per essermi dilungato più del dovuto su vicende che, bene o male, dovrebbero essere note un po' a tutti.Ciò era necessario in quanto il Senatore a Vita Mario Monti si è schierato apertamente per il No al referendum costituzionale tanto voluto da Napolitano; quello stesso Napolitano che nel 2011 lo chiamò direttamente a Palazzo Chigi perché salvasse l'Italia.Avendo il Presidente Emerito dichiarato pubblicamente che chi vota No gli reca un'offesa personale, il fatto che il suo pupillo Monti si schieri per il No deve considerarsi un'implicita offesa di Monti all'ex Presidente della Repubblica o cosa?Che io sappia finora nessuno ha posto a Monti questo quesito. Nemmeno ieri sera a Otto E Mezzo dove il Senatore a vita ha partecipato per spiegare i motivi del proprio dissenso alla riforma Boschi.E quindi a Napolitano!