LA VOCE DI KAYFA

TUMORE ALLA PROSTATA: IL PSA SAREBBE INATTENDIBILE


Domenica 16 ottobre Il Fatto Quotidiano ha pubblicato un articolo per presentare la pubblicazione nel nostro paese del libro IL GRANDE INGANNO SULLA PROSTATA, di Richard Ablin, edito da Raffaello Cortina Editore.Pubblicato per la prima volta in America nel 2014, il volume è una denuncia da parte dello scopritore del PSA, utilizzato nella diagnosi per il tumore alla prostata, di come il test abbia cambiato in negativo la vita di milioni di uomini in quanto molti dei tumori diagnosticabili non sarebbero aggressivi e dunque non necessiterebbero di terapie traumatiche quali l'asportazione della prostata con conseguenze umilianti per chi la subisce, tipo l'incontinenza o l'impotenza.Leggendo l'articolo, secondo Ablin il test sarebbe diventato uno strumento di arricchimento per le case farmaceutiche produttrici di medicinali antitumorali o che combattono l'impotenza e per le industrie di pannoloni e quant'altro necessita, a chi ha subito questo tipo di intervento, per arginare le conseguenze post-operatorie.Facendo una ricerca in rete, sull'argomento risultano articoli scientifici risalenti addirittura al 2010, a conferma che da tempo è nota nell'ambiente sanitario l'inaffidabilità del PSA.Perché, nonostante la recente pubblicazione in Italia del libro di Ablin, sulla vicenda persiste un silenzio di tomba? Perché, malgrado lo stesso scopritore lo abbia da tempo rinnegato, il test PSA, almeno in Italia, continua a essere preso come punto di riferimento per oncologi e urologi nella diagnosi del tumore alla prostata?Domande retoriche visto che la risposta la darebbe lo stesso Ablin nel suo libro giustificando, si fa per dire, l'abuso indiscriminato del test a fini esclusivamente di marketing.Che io sappia, a parte Il Fatto, in Italia nessun altro giornale o telegiornale ha dato risalto alla notizia della pubblicazione del libro di Ablin.Un silenzio che dà adito a infinità di dubbi sull'onestà di quanti continuano a utilizzare il PSA per diagnosticare il tumore alla prostata, malgrado lo stesso scopritore lo abbia rinnegato da tempo e la stessa comunità scientifica da anni sia a conoscenza dell'alto margine di errore del test!Per l'ennesima volta sorge il dubbio che, in nome del dio denaro, c'è chi non si fa scrupoli di speculare sulla salute dei poveri pazienti pur di arricchirsi!