LA VOCE DI KAYFA

REFERENDUM, PERCHE' SECONDO ME VINCE IL NO


Per una volta voglio divertirmi a fare la sibilla e vaticinare sull'esito del voto referendario di domenica prossima. Per una volta voglio farlo prima del voto anziché scrivere, a evento consumato, “come avevo previsto” dando l'impressione del saccente a posteriori.Secondo me domenica il referendum sancirà la vittoria del No.Motivo? I tanti endorsement - oramai si dice così, no? - ossia i quotidiani sostegni a favore del Sì da parte dei tanti organismi finanziari e imprenditoriali, nazionali e internazionali, tipo Confindustria, J.P. Morgan, Fiat e quant'altri.Ogni qualvolta il cittadino medio, per intenderci quello che la mattina si sveglia per andare a lavoro e fatica a quadrare i conti per arrivare serenamente a fine mese, apre la televisione o legge il giornale, sentendo o leggendo che i cosiddetti poteri forti sostengono del Sì, ammonendo che la vittoria del No potrebbe causare un terremoto finanziario nel paese, guardandosi allo specchio si domanda se il terremoto si verificherà per sé o per quei signori che lo paventano.Già, perché un padre di famiglia, un lavoratore, uno studente, un pensionato, ascoltando il Ministro Boschi vantare le lodi della riforma ribattezzata con il proprio cognome, auspicando la vittoria del Sì perché diversamente il paese andrebbe a rotoli, si chiedono che credibilità abbia quel Ministro per lanciare tali tristi presagi quando il proprio papà è implicato nella bancarotta di una banca i cui risparmiatori hanno visto svanire in un battito di ciglia i propri risparmi di una vita in quanto letteralmente truffati dai vertici della banca cui apparteneva per l'appunto anche il papà del Ministro in questione.Perché un padre di famiglia, un lavoratore, uno studente, un pensionato dovrebbero dare credito alle parole degli organi finanziari i quali speculano sulla pelle pelle dei piccoli risparmiatori o alle parole di organizzazioni imprenditoriali che da sempre tendono a portare acqua al proprio mulino, fregandosene dei lavoratori, con l'ausilio del governo che, abolendo l'articolo 18, gli ha di fatto concesso la facoltà di licenziare in assoluta, o quasi, libertà.perché un padre di famiglia, un lavoratore, uno studente, un pensionato dovrebbero dare credito ai moniti degli organismi finanziari internazionali affinché la maggioranza degli elettori voti Sì quando quegli stessi organismi hanno di fatto causato il disastro economico della Grecia?Perché un padre di famiglia, un lavoratore, uno studente, un pensionato dovrebbero votare Sì in quanto la vittoria del Sì si renderebbe più facile al governo legiferare visto che in meno di 20 giorni il governo Monti varò la famigerata riforma pensionistica Fornero che tanti male ha arrecato e sta tuttora arrecando a milioni di italiani?Ciò testimonia che l'attuale Costituzione già contempla i crismi necessari perché le leggi vengano varate e applicate in tempi brevi. Il problema dei ritardi è la politica la quale, solo quando è costretta o le conviene, emette o riforma le leggi in tempi brevi.Perché un padre di famiglia, un lavoratore, uno studente, un pensionato dovrebbero abboccare alla favola che se vincesse il Sì, con la drastica riduzione dei senatori, si risparmierebbero nell'immediato 500 milioni quando la Ragioneria dello Stato ha stimato il risparmio in 50 milioni; mentre i deputati del M5S, tagliandosi autonomamente lo stipendio, senza esservi obbligati per legge, risparmiano circa 80 milioni all'anno che vengono reinvestiti in un fondo per il sostegno alle piccole imprese?Un padre di famiglia, un lavoratore, uno studente, un pensionato sanno bene che chi detiene il potere economico guarda solo e esclusivamente ai propri interessi, fregandosene di quelli dei più poveri. Da che esiste il mondo è così!Nel momento in cui chi detiene il potere si espone a sostegno del Sì, agli occhi di un padre di famiglia, di un lavoratore, di uno studente, di un pensionato è evidente che la vittoria del Sì favorirebbe solo quelli che detengono il potere.La maggioranza degli italiani non solo non crede a Renzi, il che sarebbe relativo; ma soprattutto non si fida di chi detiene il potere economico e che non passa giorno che non lancia allarmi per intimorire quanti sono intenzionati a votare No e soprattutto a convincere gli indecisi a votare Sì!Come insegna la favola, agitare lo spauracchio del lupo quando non serve, al momento opportuno può ripercuotersi contro!Per questo sono convinto che domenica vincerà il No.Se invece vincesse il Sì, pazienza, me ne farò una ragione.