LA VOCE DI KAYFA

RAGGI DEL TRAMONTO SU ROMA


Da simpatizzante del M5S confesso di sentirmi profondamente deluso per quanto è avvenuto e sta avvenendo in queste ora al comune di Roma. Personalmente ho la sensazione che i fatti in corso stiano dando ragione a quanti da sempre sostengono che il M5S non fosse ancora maturo per governare una grande e complessa città come Roma, figurarsi il paese. È vero che la Raggi ha trovato nelle casse comunali un buco di oltre 15 miliardi lasciato dalle precedenti amministrazioni. Ma l'ostinazione della sindaca a voler tenere ad ogni costo nella sua squadra di governo la Muraro e Marra, nonostante avessero collaborato con quelle stesse amministrazioni responsabili del disastro capitolino, non solo non ha dato quel forte segnale di discontinuità con il passato che tutti ci aspettavamo, per primi i romani, ricominciando tutto da capo per il bene della città. Tale ostinazione, padossalmente, ora le si ripercuote contro, in quanto tutti ci chiediamo il motivo per cui la sindaca non abbia assolutamente voluto liberarsi né dell'uno né dell'altra prima che a imporglielo, come purtroppo è successo, fosse la magistratura. Serve a poco tentare di giustificarsi dietro il paravento dell'inesperienza: una città e una nazione vanno governate comunque, esperienza o inesperienza di chi li amministra con la delega dei cittadini. È vero che i cosiddetti esperti con le proprie furberie, i propri latrocini e opportunismi hanno portato al collasso sia la capitale che la nazione. Ma gli inesperti stanno mestamente dimostrandosi incapaci di ricostruire laddove chi c'era prima di loro ha lasciato solo macerie.La domanda è: ci sono ancora speranze per salvare questo paese?