LA VOCE DI KAYFA

COAST TO COAST, A VINCERE SONO I SELFIE


La sveglia è alle 5 del mattino. Nulla di anomalo per chi come me da anni si alza all'alba per iniziare la giornata correndo prima di andare a lavoro. Solo che oggi è domenica, giorno in cui solitamente non mi sveglio prima delle 6,30. Sempre per andare a  correre con gli amici per fare un lungo di una ventina di chilometri.Ma questa domenica a Sorrento si corre la Coast to Coast, sia la mezza maratona che la maratona, una tra le gare in assoluto più dure del calendario podistico campano e nazionale.Con Ciro e Michele l'appuntamento è alle 6,15 all'ingresso del viale di casa. Ciro correrà con me la mezza, quindi viene a prendermi con la prorpia auto; Michele viaggerà da solo dato che sarà l'unico della Pozzuoli Marathon a fare la maratona.A Sorrento ci aspettano Teresa, Bruno, Giovanni e Alfonso.Quando arriviamo, il freddo pungente è mitigato dalla splendida giornata di sole e dall'adrenalina che, man mano che si approssima la partenza, rende il sangue sempre più incandescente.Le partenze diversificate – partirà prima la mezza e poi la maratona - rendono meno caotico il flusso degli atleti al via. Peccato che, rispetto allo scorso anno, questa volta fin dai primi metri il percorso è in parte occupato dalle auto che sopraggiungono in senso opposto. Addirittura un pullman parcheggiato ai bordi della strada restringe pericolosamente la strada costringendo gli atleti a riversarsi sul marciapiede opposto per evitare di ammassarsi l'uno sull'altro.Dopo circa 2 chilometri di rettilineo inizia la lunga salita di circa 9 km che ci porterà fin su Sant'Agata dei Due Golfi.Con Ciro e Giovanni ci inerpichiamo sulla strada volgendo ripetutamente gli sguardiall'orizzonte per ammirare il magnifico scenario della penisola sorrentina.Visto la splendida giornata, Ciro mi ha letteralemente  “obbligato” a portare con me lo smartphone per farci qualche selfie correndo.Mentre gli altri membri del nostro team affrontano la dura e lunga salita a passetti per evitare di sprecare energie, rischiando di non farcela poi a chiuderla, noi tre li precediamo speditamente scambiandoci commenti sul percorso e sul panorama.Ciro, che funge da “regista”, ritiene che non è ancora giunto il momento di fermarci per scattare qualche foto. Vuole uno spaccato di panorama da dove si ammiri distintamente lo scenario del golfo di Sorrento. A meno di un chilometro dal punto più alto e critico della gara, individua una terrazza panoramica. Ci fermiamo e iniziamo a scattarci dei selfie nemmeno fossimo dei ragazzini.Eppure lo spirito goliardico con cui stiamo affrontando la gara fa invidia a dei diciottenni.Trepidanti ci avviciniamo alla ringhiera che affaccia su uno scenario di incanto; sfilo lo smartphone dalla custodia allacciata al braccio e, su indicazioni del regista, inizio a scattare dei selfie.
Previdente qual è, Ciro ha messo in pausa il cronometro per farlo ripartire non appena riprenderemo a correre in maniera da sottrarre dal tempo finale quello che abbiamo perso per appagare la nostra vanità e ottenere il responso effettivo: due minuti esatti!Finito il “servizio fotografico”, ricominciamo a salire verso Sant'Agata dei Due Golfi. Quando giungiamo in prossimità del cartello stradale che indica l'approssimarsi di una salita con il 10% di pendenza comprendiamo che sta per iniziare il momento più difficile. Dismettiamo lo spirito goliardico e ci concentriamo sullo sforzo fisico necessario per completare quel terribile strappo in salita.Dopo circa 700 metri di fatica infinita, finalmente inizia la discesa a Sorrento.Sapendo che da tempo soffro un leggero risentimento al nervo sciatico, per cui in discesa non ho alcuna intenzione di forzare, Ciro e Giovanni mi fanno cenno che mi precederanno. Li saluto, dicendo loro di non preoccuparsi che ci vedremo al traguardo.Fortunatamente la gamba va meglio di quanto sperassi per cui riesco a scendere in scioltezza senza grossi patemi.Quando finalmente giungo sul vialone d'arrivo riesco ad allungare senza problemi.Taglio il traguardo in 2:07:19. Levando i due minuti spesi per le foto, il tempo di 2:05:19 è più che dignitoso per una gara tosta come la Coast To Coast.
Soddisfatto mi avvio incontro a una delle soldatesse che fungono da miss per farmi mettere la medaglia al collo; quindi mi incammino al ristoro dove incrocio Ciro e Giovanni con il figlioletto in braccio.Stanchi ma felici, ci facciamo scattare qualche altra foto ricordo.Anche questa è andata.Mentre raggiungiamo il parcheggio, intravediamo Alfonso tagliare il traguardo. Bruno e Teresa ci telefonano poco prima che partiamo. Anche loro sono felicissimi per averla chiusa. Teresa è contentissima: soffrendo particolarmente le salite, essere riuscita a completarla per lei è un'impresa non da poco.Ci dispiace non poter aspettare Michele: sappiamo che prima di chiudere la propria gara non passeranno non meno di altre due ore.A regalarci l'ulteriore emozione sarà il suo messaggio sulla chat di whatsapp della squadra, quando ormai già siamo a casa: tutto bene l'ho chiusa in 4h:26'.Buone feste a tutti!