LA VOCE DI KAYFA

GRILLO, MENTANA E IL RUMORE DEL SILENZIO


È proprio vero che spesso il silenzio fa più rumore del rumore stesso: che io sappia, al momento, l'unico direttore di telegiornali o giornali che si è risentito, al punto da minacciare di querelare Beppe Grillo, reo di aver inserito il logo del telegiornale da lui diretto tra quelli che compongono il collage di testate giornalistiche di stampa e televisione della foto di copertina al post UNA GIURIA POPOLARE PER LE BALLE DEI MEDIA in cui si denuncia la manipolazione delle notizie da parte dei media a favore del potere, apparso il 3 gennaio sul blog di Grillo, è stato solo il direttore del Tg7 Enrico Mentana; che successivamente ha accettato le scuse di Grillo giunte il giorno dopo, sempre sul blog, a margine del post IL MOVIMENTO 5 STELLE: UNA GARANZIA PER I CITTADINI.Tutti gli altri direttori non avrebbero mostrato alcun apparente malanimo alle accuse mosse da Grillo nel suo scritto.Se è vero che “chi tace acconsente”, speriamo che la mancata replica non debba interpretarsi quale tacito silenzio/assenso.Bensì un atto di sufficienza teso a spegnere sul nascere una sterile polemica a un'accusa da loro valutata talmente ridicola, seppure forte, da non meritare alcuna replica, malgrado giunga dal leader di una delle prime forze politiche del paese.Per quanto invece riguarda la giuria popolare auspicata da Grillo per valutare l'attendibilità o meno delle notizie diffuse da un giornale e da un telegiornale, come ho anticipato ieri sulla mia pagina di Facebook: “ Far decidere ai cittadini sulla veridicità dei media? Grillo non si è inventato nulla di nuovo né di deprecabile: un sistema simile esiste da sempre, si chiama acquisto dei giornali o cambio di canale. Basta infatti conteggiare quali sono i giornali che nel costo della loro "vita" hanno ridotto o aumentato la tiratura e quali i TG che hanno diminuito o accresciuto  il numero di telespettatori e sapremmo quali sono secondo gli italiani quelli che meritano credebilità e quali no!"