LA VOCE DI KAYFA

TERREMOTO E GELO, MANCA LA PREVENZIONE


In queste ore, immagini da tregenda giungono dalle zone terremotate. Muraglie di neve impediscono la fuga ai terremotati e l'arrivo dei soccorsi. Guardando quelle foto e quei video ti chiedi se non fosse disonesto scagliarsi contro le istituzioni, attribuendo loro le responsabilità di quanto sta avvenendo. In fondo, contro la furia della natura e degli elementi, l'uomo può poco. Ma poi rifletti e ti dici, “sì, è vero, in questi caso l'uomo può ben poco. Ma quel poco che può si chiama prevenzione”.Ed è allora che ti rendi che se fosse stato realizzato quanto promesso dalle istituzioni subito dopo i terremoti di fine agosto e di fine ottobre che distrussero molti dei paese che oggi, invasi dalla neve, il terremoti di ieri hanno nuovamente colpito in sequenza tremendamente insolita, forse i disagi di queste ore si sarebbero potuti evitare. Almeno si sarebbero potuti agevolare i soccorsi.Se le istituzioni avessero realizzato poco di quel tanto che avevano promesso all'indomani del 24 agosto durante le passerelle di routine sui luoghi del disastro tra la gente disperata, elargendo carezze, sorrisi sbiaditi e rassicurazioni - "non vi lasceremo soli", "non ci dimenticheremo di voi" - la situazione oggi sarebbe, forse, un po' meno drammatica.Se si fossero ascoltati gli appelli dei sindaci dei comuni colpiti dal sisma afinché si facesse presto a levare la gente dalle tendopoli e dalle roulotte perché in quelle zone già da fine ottobre il freddo è intenso, forse, allo stato attuale, la neve e il gelo non si sarebbero rivelati ostacoli insormontabili, creando ulteriori preoccupazioni a tante persone già mortalmente ferite nello spirito da fine agosto.E, soprattutto, se si fosse mantenute un minimo delle tante promesse fatte dopo il sisma, si sarebbe potuto evitare che molte aziende agricole e di allevamento che ancora operavano in quell'area non sarebbero state distrutte dal freddo e dai crolli prodotti dalla tanta neve accumulata sui tetti delle strutture che hanno decimato il bestiame, radendo al suolo quell'esigua economia.Non è questo il momento per alimentare polemiche rispetto a quelle suscitate da molti terremotati i quali, già prima delle scosse di ieri, stigmatizzavano la latitanza delle istituzioni dalle loro problematiche rispetto all'interesse che le stesse dimostravano invece per il salvataggio di MPS.Tuttavia se perfino molti sindaci dei comuni devastati dal sisma e dall'inverno puntano il dito contro il disinteresse delle istituzioni, un motivo ci dovrà pur essere.E non mi si dica che si tratta di mera strumentalizzazione politica.