LA VOCE DI KAYFA

IL MIRACOLO DI RIGOPIANO NON ANESTETIZZI LE COSCIENZE


È stato ribattezzato IL MIRACOLO DI RIGOPIANO. E così sarà ricordato negli annali il rinvenimento di superstiti – al momento dieci di cui quattro bambini ma si continua a scavare nella speranza di trovarne altri  - all’interno delle macerie dell’hotel Rigopiano a Farindola in provincia di Pescara, dove alle 17,40 di mercoledì 19 gennaio una slavina, conseguente al terremoto che in mattinata aveva nuovamente flagellato nel giro di  un’ora con quattro violente scosse le zone del centro Italia già colpite dal sisma del 24 agosto e del 30 ottobre, ha travolto la struttura sommergendola di neve, spostandola di 10 metri rispetto alla posizione di origine.È inutile aggiungere che dopo le pessimistiche, seppur comprensibili, previsioni dei soccorritori quando giunsero sul luogo della tragedia – si dava per scontato che non vi fossero sopravvissuti, soprattutto per il freddo intenso - la notizia che, quella che da molti era stata ribattezzata una bara di ghiaccio, si stia rivelando un luogo di protezione e salvezza risolleva un tantino il morale a una nazione che ha ormai da tempo del tutto perso la speranza. Soprattutto grazie a una classe politica che ha l’abilità di distorcere con le parole la realtà, grazie anche all’ausilio di molti media, presentandola meno disperata di quanto realmente fosse.Quando si era saputo della tragedia del Rigopiano; dei presunti ritardi con cui si erano mossi i soccorsi perché l’allarme lanciato da uno dei superstiti non era stato ritenuto credibile; che l’albergo in passato era stato oggetto di un’inchiesta per presunti abusi edilizi, poi archiviata con l’assoluzione degli imputati; degli enormi disagi che la neve e il gelo stavano causando in molti paesi dell’entroterra abruzzese completamente privi di acqua e luce; che, contrariamente agli impegni dell’allora Premier Renzi, nelle zone interessate dal sisma di fine agosto ancora non erano giunti i nuclei abitativi, nonostante gli appelli dei sindaci a fare in fretta ché l’inverno era ormai alle porte, obbligando molte persone a vivere nelle tendopoli, nelle roulotte o a “sloggiare” negli alberghi sulla costa, come sempre accade in questo paese dove la parola PREVENZIONE sembra essere ignota alle istituzioni, mentre si abusa indiscriminatamente del vocabolo EMERGENZA, anche laddove è evidente che la cosiddetta emergenza altro non è se non un disservizio dovuta all’incuria umana, subito si sono accesi focolai di polemiche che attribuiscono alla politica le colpe di quanto è avvenuto e sta avvenendo.Se, da un lato, molte polemiche sono strumentali - vedi Salvini in doposci giovedì sera a Otto e Mezzo dalla Gruber, per solidarietà con i terremotati – alcune meriterebbero un minimo di considerazione. Non fosse altro perché cercano di analizzare senza fini reconditi quanto è successo.Una su tutte quella inerente i tre elicotteri dell’ex Guardia Forestale, corpo abolito dalla riforma Madia - la riforma della pubblica amministrazione del Governo Renzi per molti aspetti bocciata dalla Consulta - che lo ha integrato nei Carabinieri,  chiusi negli  hangar dell’aeroporto Ciuffelli di Rieti per motivi burocratici, mentre sarebbero stati utili negli aiuti al Rigopiano essendo il personale di bordo specializzato a operare in zone impervie e di notte.Oppure la mancanza di energia elettrica in molti paesi dell’Abruzzo, dove già in passato, con la neve alta, si erano registrati simili disagi, facendo gridare allo scandalo in quanto è impensabile che in zone di montagna le società preposte all’erogazione di energia elettrica non si attrezzino in maniera tale da poter fronteggiare simili “emergenze” che, in realtà, non sono emergenze ma routine!Dopo tante polemiche, ieri ad Amatrice, sono state assegnate con sorteggio i primi 25 nuclei abitativi.Meglio tardi che mai, verrebbe da dire.Peccato che l’assegnazione avviene dopo uno strascico di polemiche e denunce da parte di molti sindaci e cittadini dei comuni colpiti dal sisma i quali si sentono abbandonati se non addirittura presi in giro dalle istituzioni.In un paese ad alto rischio sismico come il nostro si presume che lo stato dovrebbe avere già a disposizione un numero sufficiente di nuclei prefabbricati da assegnare subito, o quasi, a chi ha la sventura di perdere la casa durante un terremoto.E invece, dopo ogni sisma, si riparte da zero. Come se il passato e i suoi sciacalli che gioiscono la telefono perché, grazie al terremoto, si arricchiranno con la ricostruzione, non esistesse!È vero che non è questo il momento per le polemiche. Ma è altresì vero che l’entusiasmo alimentato dal rinvenimento dei sopravvissuti dell’hotel Rigopiano non deve fungere da anestetico per le coscienze, facendo dimenticare le tante sbavature che puntualmente si registrano in Italia con l’avvento di un terremoto o dell’inverno.In nostro è un paese a alto rischio sismico e con molti rilievi alpini da nord a sud dove, isole incluse, dove per ridurre la spesa pubblica, si è pensato bene di abolire un corpo specializzato in montagna qual’era la Guardia Forestale, senza preoccuparsi di rendere i suoi elementi operativi all’atto dell’incorporamento nei Carabinieri a partire dal primo gennaio 2017!