LA VOCE DI KAYFA

E SE TRA RENZI E EMILIANO A GODERE FOSSE ORLANDO?


Ieri la commissione congresso del Pd – o di quel che resta del Pd, fate voi – ha deciso che le primarie per l’elezione del nuovo Segretario si svolgeranno domenica 30 aprile. Il  7 maggio la data stabilita per l’eventuale ballottaggio.Manco a dirlo, la scelta ha scatenato le ire delle opposizioni, in particolare del M5S, perché ciò significa la matematica certezza per i parlamentari al loro primo mandato, inclusi i grillini, di maturare il vitalizio - ma è può corretto usare il termine pensione da parlamentare visto che il "vitalizio" inteso come privilegio di casta fu abolito nel 2012 - in quanto sicuramente non si potrà andare alle elezioni politiche né a giugno - a maggio ci sono le amministrative e il G7 a Taormina; né  tra settembre e ottobre in quanto sarebbe impossibile fare la campagna elettorale in pieno agosto quando la gente è in vacanza e di tutto vuole sentirsi parlare tranne di lavoro e di politica. Quindi, se non  ci fossero clamorose sorprese, è ormai scontato che si andrà a votare alla scadenza naturale della legislatura nel  2018. Con buona pace di tutti quei politici che a parole trovano sconvenienti i tanti privilegi di cui godono, rispetto ai milioni di concittadini che faticano a far quadrare i conti. Ma poi, chissà perché, non riescono a trovare il mezzo per abolirsi stipendi d’oro e quant’altro - cosa che invece i parlamentari del M5S fanno da quando sono entrati in Parlamento - mentre per modificare il sistema pensionistico, mandando all’aria i sogni di milioni di italiani, il governo Monti impiegò poco più di quindici giorni!Al momento i candidati alla Segreteria del Pd sono 4: l’ex Segretario Renzi; il Presidente della regione Puglia, Michele Emiliano; Il Ministro della Giustizia, Andrea Orlando; Carlotta Salerno, segretario cittadino a Torino dei Moderati, partito fondato da Giacomo Portas e alleato del Pd.Escludendo la Salerno che per i non addetti ai lavori è un’assoluta sconosciuta, la corsa alla Segreteria si disputerà tra Emiliano, Orlando e Renzi, rigorosamente citati in ordine alfabetico.In molti danno per scontata la rielezione di Renzi. Ne siamo certi?Gli ultimi sviluppi dell’inchiesta Consip - tra gli indagati, a vario titolo, ci anche sono il Ministro dello Sport Luca Lotti per favoreggiamento  e rivelazione di segreto e Tiziano Renzi, papà dell’ex Premier, per traffico d’influenze - che vedrebbero coinvolto come testimone  Michele Emiliano cui Lotti avrebbe raccomandato Carlo Russo, amico di Tiziano Renzi, anche lui indagato per traffico di influenze, interessato ad incontrarlo  per la realizzazione di un progetto immobiliare in Salento da parte dell’imprenditore napoletano Romeo, anch’egli indagato nella vicenda Consip, insieme al padre dell’ex Premier – potrebbero spianare la strada alla Segreteria al terzo litigante, Orlando.Il guardasigilli oltre ad essere legato al Presidente emerito Napolitano, che lo avrebbe imposto a Renzi al posto del giudice antimafia Nicola Gratteri all’epoca in cui l’allora Premier salì al Quirinale con la lista dei Ministri, ha ricevuto l’endorsement di D’Alema per il quale una probabile sua elezione alla Segreteria del Pd riaprirebbe il dialogo con gli scissionisti.Poiché tra Emiliano e Renzi non corre buon sangue, tenuto conto delle vicende giudiziarie di cui sopra in cui il Presidente della Puglia sarà probabilmente chiamato a rispondere come testimone dalla Procura di Roma, non si può escludere che il popolo della sinistra (?), stanco di assistere a lotte fratricide, alla fine non decida di sostenere Orlando che ai suoi occhi rappresenterebbe l’unico collante capace di ricompattare un centrosinistra in frantumi.La sensazione che tra i due litiganti a godere possa essere il terzo è molto forte!