LA VOCE DI KAYFA

LA CONSIP APPASSISCE IL GIGLIO MAGICO


Forte è la sensazione che l'era Renzi stia per volgere mestamente al tramonto.L'improvvisa eco che l'inchiesta Consip sta suscitando nei media nazionali - dopo che il Fatto Quotidiano già dallo scorso dicembre ne dava conto con ricchezza di particolari, dove risulta indagato anche Tiziano Renzi, padre dell'ex Premier nonché Segretario dimissionario del Pd, e prende corpo con maggiore consistenza un coinvolgimento nella vicenda anche del senatore di Ala Denis Verdini, il quale prima si adoperò perché Renzi e Berlusconi si incontrassero al Nazareno dando vita al famoso Patto, poi, quando Berlusconi ruppe “'l'alleanza”, abbandonò Forza Italia fondando Ala e appoggiando esternamente il governo Renzi, - è il segnale che qualcosa di grosso bolle in pentola per cui non si può più soffocare la vicenda, relegandola nelle pagine interne come si era finora fatto.E il fatto che Cuperlo ieri a Piazza Pulita abbia auspicato “un passo di lato” da parte del Ministro Lotti,indagato nella vicenda per divulgazione di segreto, la dice lunga su come anche nel Pd ci si renda conto di quanto bollente sia la patata.Se alla vicenda Consip aggiungiamo gli scandali dei tesseramenti al Pd a Napoli e in Sicilia e i dubbi sempre sui tesseramenti in altre realtà , è evidente come un simile caos possa imputarsi all'assoluta mancanza di controllo da parte della dirigenza del partito sulle varie sezioni territoriali.Non si può dunque escludere che la somma delle due vicende non possa ripercuotersi contro Matteo Renzi: qualcuno dei suo avversari alla corsa alla segreteria in campagna elettorale potrebbe accusarlo di essere l'unico responsabile del disfacimento del Pd in quanto, all'epoca in cui ricopriva sia il ruolo di Premier che quello di Segretario, non avrebbe svolto al meglio nessuno dei due con i risultati che conosciamo – vedi la sconfitta del Sì al referendum Costituzionale; l'inefficacia del jobs act sancita dai dati sull'occupazione che non decolla; della riforma scolastica, battezzata “la buona scuola”, che si è rivelata pessima, la scissione del Pd.Con questi auspici non è azzardato supporre che il giglio magico, la ristretta cerchia di fedelissimi a Renzi, stia mestamente appassendo.Probabilmente per la gioia di D'Alema e compagni!