LA VOCE DI KAYFA

CASAL DI PRINCIPE SI SENTE ABBANDANATO DALLO STATO


La notizia è talmente paradossale che, di primo acchito, verrebbe da pensare si tratti di una “bufala”; una delle tante fake news, notizie false, che girano in rete al punto da indurre le istituzioni ad avviare uno “studio” per trovare un sistema per arginarle visto che, essendo scritte e articolate in maniera sempre più professionale, spesso inducono ad abboccare all’amo perfino il lettore smaliziato.In particolare le bufale attecchiscono soprattutto tra i giovani e quanti si informano unicamente su internet, per la precisione sui social network tipo face book dove viaggiano in tempo reale tra migliaia di utenti. E invece la notizia, purtroppo, è vera: A CASAL DI PRINCIPE, PATRIA DEL FAMIGERATO CLAN CAMORRISTICO DEI CASALESI, PER LA MESSA IN SICUREZZA DEI LOCALI CHE LO OSPITANO, CHIUDE IL PRESIDIO DI PUBBLICA SICUREZZA.Ovviamente la notizia ha messo in agitazione l’intero paese. A cominciare dal sindaco Renato Natale  che afferma, “la chiusura della sede della Squadra Mobile a Casal di Principe è molto grave, voglio credere alle rassicurazioni che parlano di un disguido tecnico-burocratico, ma invito lo Stato a fare presto, a non lasciarci senza quel presidio”.Il distretto in oggetto sorge in una villa a due piani sequestrata al boss Dante Apicella e “assegnata dal Comune alla polizia di stato, in via provvisoria, il 27 giugno 2008”. La sua chiusura, seppure anche questa provvisoria, sarebbe determinata da improcrastinabili lavori di sicurezza da effettuarsi alla struttura per adeguarla alle normative di legge.A riguardo è perentorio il Capo del Polizia Franco Gabrieli, “lo stato non si è ritirato e non si ritirerà da Casal di Principe”. Secondo il funzionario il progetto, dopo i dovuti adeguamenti strutturali alla villa, prevede di trasformare l’attuale presidio di Polizia in vero e proprio Commissariato!  Tuttavia, malgrado le reiterate garanzie delle autorità, riesce difficile accettare l’idea che, in attesa che si completino i lavori di ristrutturazione dello stabile, il paese possa restare sprovvisto di un avamposto di pubblica sicurezza.È come se all’epoca del far west mancasse un fortino a difesa di un’area colonizzata in terra indiana.Possibile che non si riesca a trovare una soluzione provvisoria che assicuri la presenza fissa dello Stato sul territorio? Magari spostare il presidio in una struttura diversa, perfino  prefabbricata o quant’altro per tranquillizzare i cittadini che lo Stato non li ha abbandonati?Che l’Italia fosse vittima della burocrazia è un fatto noto a tutti. Ma che addirittura la burocrazia potesse intralciare la lotta alla criminalità organizzata - così appare agli occhi non solo dei cittadini di Casal di Principe ma anche del sindacato di Polizia Silp Cgil che in una nota del suo Segretario Tommaso Delli Paoli dichiara tra l’altro , “Notizia inaccettabile e fuori da ogni logica rispetto al contrasto alla criminalità organizzata” – mettendo a rischio la tutela della sicurezza pubblica, è davvero paradossale tanto da apparire una bufala.Ma bufala, purtroppo, non è!