LA VOCE DI KAYFA

ALFANO- RENZI, S'ERANO TANTO AMATI E ORA INVECE...


I politici italiani non smettono mai di stupirci. Purtroppo, quasi sempre negativamente. Eppure, nonostante ciò, o forse proprio in virtù di ciò, non smettiamo mai di sperare che venga un giorno in cui anch’essi, come San Paolo, siano folgorati sulla strada di Damasco e, colti da un improvviso moto d’orgoglio, antepongano per davvero gli interessi del paese e dei cittadini a quelli subdoli e personali. Smentendo in un attimo quanto di peggio pensiamo di loro.L’ennesima conferma che a pensare male della politica quasi mai si sbaglia giunge dalle fibrillazioni tra il Ministro degli Esteri Angelino Alfano, leader di AP, partito di maggioranza, accredito di poco più del 3% se si andasse alle urne, e il segretario del Pd Matteo Renzi. Oggetto dello scontro la soglia di sbarramento del 5% prevista nella nuova legge elettorale che Renzi sta disegnando con Berlusconi e il M5S, per cui partiti che non riuscissero a raggiungere o superare il 5% delle preferenze resterebbero fuori dal Parlamento.L’innalzamento dal 3% al 5% è ufficialmente motivato da Renzi e Berlusconi - quest’ultimo addirittura possibilista a innalzarla all’8% - per evitare che chiunque vinca le elezioni sia poi succube dei piccoli partiti. Tuttavia in tanti, nemmeno troppo ipoteticamente, sostengono che l’innalzamento della soglia sia un’esplicita richiesta di Berlusconi per “vendicarsi” di Alfano il quale all’epoca in cui Berlusconi sciolse il PDL ridando vita a Forza Italia non aderì, pur non rinnegando i vent’anni di politica al fianco dell’ex cavaliere del quale si disse sempre amico.Ora che è chiaro a tutti che il governo Gentiloni difficilmente arriverà alla scadenza naturale del 2018 e che Il partito di Alfano e ALA di Verdini, il quale a sua volta abbandonò Berlusconi per garantire il sostegno esterno al governo Renzi all’epoca delle riforme poi bocciate dal referendum del 4 dicembre scorso, se non si alleeranno con gli altri centristi, dando vita a una nuova formazione politica che molti accreditano di un buon 10% di preferenze, rischiano di restare fori dal Parlamento, ecco che, nemmeno tanto velatamente, tra Renzi e Alfano sono iniziate battute al vetriolo: Renzi ha definito Alfano “Ministro di tutto senza prendere nemmeno il 5%”; Alfano replica, dichiarando che la soglia del 5% non lo spaventa, ma chiede a Renzi cosa vuol fare con il governo Gentiloni. Questa domanda del leader centrista va a sovrapporsi alla dichiarazione del suo parlamentare Sergio Pizzolante il quale in televisione non si è fatto scrupoli di affermare che Renzi da febbraio avrebbe fatto pressioni sul partito di Alfano perché facesse cadere il governo Gentiloni, offrendogli in cambio la possibilità di decidere sulla legge elettorale.Dichiarazioni pesanti che in qualunque altro paese democratico avrebbero scatenato un putiferio mediatico. E invece da noi, fatta qualche eccezione, la cosa sembra passare quasi in sordina sia sulla stampa che in televisione, come se non avesse alcun valore.Mentre è in gioco il futuro del Paese e degli italiani.Ma, si sa, nessuno è talmente stolto da volersi contrapporre al manovratore rischiando poi di fare la fine di Campo Dell’Orto, dimessosi dalla direzione generale della RAI perché non più sostenuto dagli stessi consiglieri: reo secondo molti di non aver supportato a doveresui vari canali le ragioni del Sì durante la campagna referendaria per le riforme costituzionali che tanto costò a Renzi e dunque per questo motivo inviso al Segretario del PD!Nell’attesa di sapere chi subentrerà dal 6 giugno, data delle dimissioni di Campo Dell’Orto, alla direzione della RAI, non è difficile immaginare a quale bombardamento mediatico verremmo sottoposti dall’emittente pubblica durante l’estate, soprattutto se davvero si dovesse votare in autunno, a sostegno di Renzi e delle sue politiche per il rilancio del Paese.Sperando che non siano come quelle che hanno rilanciato Alitalia, oggi svenduta al migliore offerente.I presupposti che ciò avvenga, purtroppo, ci sono tutti: Bruxelles è dietro l’angolo che ci spia