LA VOCE DI KAYFA

LEGGE ELETTORALE E IL MISTERO DEI FRANCHI TIRATORI


Essendo la politica per definizione “sporca”, non si può escludere che i 66 e passa franchi tiratori che sia ieri che oggi hanno fatto mancare alla Camera il proprio voto per respingere le pregiudiziali di costituzionalità e altri emendamenti presentati dalle opposizioni sulla legge elettorale in fase di approvazione, contrariamente a quanto ipotizza il Pd, anziché appartenere al M5S, non fossero proprio del Pd, come invece sostengono i grillini.Ragionando è evidente che a far saltare la trattativa converrebbe più al Pd. Infatti, se l'intesa a quattro - Pd/M5S/FI/Lega - evaporasse per mancanza di voti in aula, il Pd potrebbe, come già sta avvenendo, tacciare i grillini di essere gli unici responsabili dell'ostruzionismo in atto; avere il pretesto per bloccare i lavori e invocare la caduta del governo con conseguenti elezioni anticipate - come ipotizzato da Matteo Richetti questa mattina in televisione -; andando al voto con il rosatellum.Viceversa, sempre in virtù di tale ragionamento, è evidente che ai grillini mai converrebbe, una volta deciso di sedersi al tavolo con i nemici giurati di sempre, di mandare all'aria la trattativa. Se lo facessero, dimostrerebbero di essere affetti da sindrome masochista in quanto farebbero il gioco di chi ha tutto l'interesse a screditarli, prendendo a pretesto il loro passo indietro sulla discussione in corso, per stigmatizzarne l'inaffidabilità istituzionale.Non a caso per le prossime votazioni segrete in aula sulla legge elettorale da approvare i grillini non escludono di filmarsi mentre votano nel segreto della cabina per dimostrare la propria correttezza rispetto agli altri partiti.Accusando i grillini di essere dei “traditori”, Renzi prenderebbe due piccioni con una fava: farebbe saltare l'accordo con l'odiato M5S e avrebbe il pretesto per far cadere il governo Gentiloni, andando “subito” alle elezioni, come sembra fosse intenzionato a fare già quando si dimise a febbraio, tanto che gli alfaniani, punti sul vivo dalla volontà del segretario del Pd di assestare al 5% la soglia di sbarramento nella nuova legge elettorale – se così fosse, il partito di Alfano difficilmente entrerebbe in Parlamento, così come Ala di Verdini e Mdp di Bersani e D'Alema - hanno rivelato che in più occasioni, subito dopo le dimissioni da Premier, Renzi avrebbe cercato di convincerli a far cadere Gentiloni, offrendogli in cambio la possibilità di scegliersi la legge elettorale.In questo scenario dalle tinte fosche, supporre che i franchi tiratori, anziché al M5S, appartengano ad altri partiti, probabilmente al Pd, non è certo fantapolitica.Essendo Renzi entrato nella storia per aver pronunciato il famoso “Enrico stai sereno” - la frase il segretario del Pd la rivolse al premier Enrico Letta per rassicurarlo che mai sarebbe subentrato al suo posto senza prima passare per le elezioni e invece, poche ore dopo, ne fece miseramente cadere il governo prendendone il posto a Palazzo Chigi – da uno così ci possiamo aspettare di tutto.Anche che induca alcuni suoi parlamentari, sfruttando il segreto dell'urna, a votare in maniera contraria all'accordo per poi scagliarsi contro gli avversari accusandoli di slelatà, mandare tutto all'aria, costringendo il governo a dimettersi e andare a elezioni anticipate nella speranza di vincerle e tornare a governare.Di tutto, di più!