LA VOCE DI KAYFA

RENZI, SI SGONFIA IL MITO DEL GRANDE COMUNICATORE


Da “sempre” Matteo Renzi è considerato “un grande comunicatore, una risorsa per il centro sinistra italiano”. Ma lo è davvero?Gli insuccessi del suo governo e le divisioni nel Pd conseguenti alla gestione della sua segreteria indurrebbero a ritenere il contrario: un grande comunicatore mai avrebbe perso malamente il referendum costituzionale, dopo gli ampi spazi avuti in concessione dai media rispetto a quelli riservati agli antagonisti; un grande comunicatore avrebbe coeso, anziché disgregarlo, il partito; un grande comunicatore mai avrebbe presentato una legge elettorale come la più bella del mondo per poi vedersela malamente bocciare dalla Consulta per evidenti aspetti di incostituzionalità.Un grande comunicatore avrebbe percorso la penisola in lungo e largo per sostenere i propri candidati ai ballottaggi delle ultime amministrative, invece di sparire del tutto dai video e dai giornali quasi temesse che la propria presenze al loro fianco avrebbe potuto compromettere l'esito elettorale; un grande comunicatore non si sarebbe mai messo nell'imbarazzante condizione di essere contraddetto e bacchettato dai suoi fidi invitando un ex illustre esponente del suo partito, Romano Prodi, a starsene lontano dal Pd.La sensazione è che a presentarci Renzi come “grande comunicatore”, perfino migliore di Berlusconi, fosse lo storytelling renziano praticato dai media per accreditarne a ogni costo l'immagine presso l’opinione pubblica.Un grande comunicatore non avrebbe mai detto, “se perdo il referendum mi dimetto da Premier e mi ritiro dalla politica” e poi, una volta sconfitto, dopo essersi dimesso dalla Presidenza del Consiglio e da quella del partito, avrebbe fatto carte false per riappropriarsi della Segreteria del Pd, spingendo successivamente per le elezioni anticipate con il chiaro proposito di farsi rinominare Premier.Un grande comunicatore mai si sarebbe lasciato sfuggire “non pensavo mi odiassero così tanto”, assistendo all'esultanza, perfino all'interno del proprio partito, per la vittoria del No al referendum Costituzionale.Se Renzi fosse davvero quel grande comunicatore che dicono sia, si presenterebbe alle elezioni per farsi eleggere direttamente dai cittadini anziché farsi nominare d’ufficio dal partito!Ovviamente se la prossima legge elettorale con cui andremo a votare sarà in sintonia con la Costituzione, secondo cui gli elettori devono votare non solo il simbolo -com'è stato in maniera incostituzionale dal 2006 con il Porcellum berlusconiano e si sarebbe ripetuto con l'Italicum renziano - bensì anche il proprio candidato!