LA VOCE DI KAYFA

IL SILENZIO, LA PEGGIOR STRONCATURA


Se davvero fosse che “il maggior disprezzo è la non curanza”, credo che l'attenzione - in alcuni casi quasi rasentante la morbosità - che alcuni giornali antirenziani da settimane, ossia da prima che uscisse in libreria, “regalandoci” delle anticipazioni, stanno riservando a Avanti, l'ultima fatica letteraria di Matteo Renzi, è un regalo insperato allo statista di Rignano sull'Arno e alla Feltrinelli che lo ha pubblicato.È vero che in alcuni casi, Il Fatto in particolare, tutti gli articoli e le recensioni attinenti sono un mero sfottò all'autore. Ma è altresì vero che, comunque, parlandone, seppure in termini assolutamente ironici, si dà visibilità al libro inoculando curiosità nei lettori.E dunque non si può escludere che molti lettori de Il Fatto o di Libero, anche se solo per interesse indotto dalle recensioni, non si siano recati in libreria ad acquistarne una copia. Magari conservando lo scontrino per poi farsi rimborsare i 16 euro spesi perché lo hanno trovato un prodotto insignificante, come raccontato da Selvaggia Lucarelli su Il Fatto alcuni giorni fa.Altrettanto comprensibile è l'indignazione dei giornali di opposizione per la diretta televisiva di mezz'ora organizzata giovedì 20 luglio da Rai News in occasione della presentazione, una delle tante, del libro del segretario del Pd presso un centro commerciale di Roma.Non ricoprendo Renzi alcun ruolo istituzionale, non si riesce a capire né il motivo della diretta Rai, con annesso investimento di soldi pubblici, né la presenza di Antonio Di Bella direttore di Rai News come presentatore/intervistatore.Tuttavia, considerando che Rai News è un canale di informazione full time, e che la sua programmazione non è annunciata né sui giornali né su riviste specializzate, a meno che uno non se la vada a cercare certosinamente in rete, si può ipotizzare che lo share sarà stato bassissimo tanto da non giustificare il costo per il dispiegamento di mezzi e di uomini necessario per la diretta.Di cui, per inciso, molti hanno appreso leggendo i giornali il giorno dopo.È chiaro che i quotidiani antirenziani tentino con ogni mezzo di sminuire l'operato letterario del Segretario del Pd, mettendo in risalto quelli che loro considerano gli aspetti ridicoli e contraddittori del suo lavoro.Ma poiché tutti i loro articoli tendono quanto meno a stroncare il libro, a questo punto se non ne parlassero proprio, o si limitassero a dedicargli giusto qualche “finestra” all'interno per informare i lettori della sua uscita e del suo non eclatante volume di vendite, sarebbe molto meglio.Dedicargli, seppure col proposito di ridicolizzare l'autore, editoriali in prima pagina, a mio avviso, significa comunque fargli indirettamente una notevole pubblicità.E dunque un involontario piacere sia a lui che all'editore.Se si volesse davvero stroncare il libro, meglio sarebbe non parlarne proprio!