LA VOCE DI KAYFA

SCALFARI INCORONA DI MAIO E IL M5S, PANICO NEL PD


 Sono certo che ieri sera molti attivisti e elettori del centrosinistra come minimo saranno caduti dalle sedie e dalle poltrone, se non addirittura qualcuno sarà stato colto da un coccolone, ascoltando Eugenio Scalfari - intellighenzia per eccellenza del centrosinistra, fondatore de L'Espresso e di La Repubblica -, intervistato a Di Martedì da Giovanni Floris, osannare Di Maio per il modo con cui ha modificato il proprio modo di fare politica, "dimostrando notevole intelligenza politica"; auspicando che sarà lui il leader della nuova sinistra italiana. Preferendolo di gran lunga a Salvini.Lo stesso Scalfari solo poche settimane prima del voto, sempre da Floris, alla domanda chi preferisse tra Berlusconi e Di Maio, senza esitare aveva risposto "Berlusconi". Suscitando non poche perplessità e polemiche negli ambienti di centrosinistra, partendo da Repubblica.Ora, come si possa cambiare in così poco tempo opinione su un leader politico e il suo partito, verso cui fino a poche ore prima del voto Scalfari ne diceva e scriveva peste e corna francamente lascia stupiti, costernati.A meno che dall'alto della propria indiscussa autorità intellettuale e politica Scalfari non abbia voluto mandare un messaggio criptato a qualcuno del PD affinché tra un'ipotetica alleanza di governo, tra Lega e M5S, scegliesse di appoggiare un governo targato Di Maio. Non fosse altro perché, stando all'analisi dei flussi elettorali, molti dei voti persi dal Pd sarebbero confluiti al M5S a testimonianza che una buona fetta dell'elettorato di centrosinistra ormai si riconosce sempre più nel M5S. E sempre meno nel PDR, (partito di Renzi). Di conseguenza, così facendo, non si può escludere che appoggiando un governo Di Maio, nell'attesa il Parlamento vari l'ennesima legge elettorale, sperando non truffaldina come l'attuale da cui deriverebbe l'ingovernabilità in cui il paese rischia di cadere, il Pd abbia il tempo di rifarsi il look, incominciando dall'elezione di un segretario che sia davvero un uomo di sinistra e non un democristiano camuffato da democratico che con la sinistra non ha nulla da spartire.Solo così potrebbe spiegarsi l'improvviso endorsement di Scalfari verso Di Maio. Nemmeno per un istante vogliamo pensare che le sue parole, che tanti nasi hanno fatto storcere a partire da quelli di Vittorio Zucconi e Massimo Giannini presenti in studio, siano conseguenza della veneranda età del decano dei giornalisti italiani.