LA VOCE DI KAYFA

NON E' SOLO UNO SPORT


La vittoria della nazionale di calcio ai mondiali di Germania ha tacitamente spiegato il perché dello scandalo nel nostro calcio: uno sport che ha il potere di tenere incollata al televisore quasi l'intera nazione; di far confluire nelle piazze milioni di persone per festeggiare la vittoria fino all’alba del giorno dopo; di smuovere le massime cariche dello stato per assistere alle partite e poi per accogliere e plaudire tra la folla festante i giocatori, levando al cielo insieme a loro il trofeo vinto, (accattivandosi così, in maniera sublimale, le simpatie di una parte dell’elettorato); di far convergere verso un luogo, il Circo Massimo, centinaia di migliaia di persone per salutare e ringraziare i vincitori; d'influire positavamente sul PIL del paese, com epiù di un econimista ha affermato, non può essere definito semplicemente sport, né tanto meno gioco, nel senso strettamente ludico del termine. Uno sport che possiede tale influenza sociale è qualcosa di molto più complesso tanto da richiedere l’intervento di sociologi e psicologi per essere spiegato. Tuttavia anche chi non è studioso dei comportamenti umani, ma è abituato a riflettere criticamente, si rende quantomeno conto che uno sport capace di tanto non è solo uno “sport”. Di conseguenza non si sorprende se parte degli addetti ai lavori cercano in maniera illecita di assicurare la vittoria alla propria squadra. Di per sé già il particolare che alcune società di calcio siano quotate in borsa, (guarda caso proprio certune di quelle poi coinvolte nello scandalo…), la dice lunga sul reale valore squisitamente sportivo che ancora si attribuisce al calcio. Se a ciò sommiamo il mercato dei diritti televisivi, inversamente divisi tra le varie squadre in rapporto al seguito di tifosi, ecco che iniziamo lentamente a comprendere i motivi del terremoto che ha scosso dalle fondamenta dei vertici federali il nostro calcio. E’ inutile ostinarsi a credere che il calcio, almeno nel nostro paese, sia ancora solo uno sport. Quando uno sport si trascina dietro un così nutrito strascico di interessi politico/finanziari tali da influire tangibilmente in ambito sociale, probabilmente influendo finanche sulle future scelte politiche dell’elettorato, il quale riconosce nella squadra vincente i personaggi politici che ne hanno condiviso le sofferenze e la gioia della vittoria, decidendo di votare per loro ritenendoli fautori di benessere, non possiamo stupirci se esistono personaggi senza scrupoli pronti a sacrificare il nobile spirito decubertinano per quello molto meno nobile ma più produttivo in termini economici e politici dell’illecito sportivo!