LA VOCE DI KAYFA

PARADOSSI


 
Svuotato d'ogni sostanza, il tempo ristagnava come nebbia nella stanza arredata con due sole sedie di legno, disposte l'una di fronte all'altra, rispettivamente occupate da un uomo sereno e da uno triste, entrambi vestiti di niente.Fasci di luce, cadenti dal soffitto, avvolgevano le loro figure in opache fluorescenze, esaltandone i contrastanti stati d'animo trasparenti sui loro volti."Rabbi, potrai mai perdonarmi?" - chiese l'uomo triste, fissando la scacchiera di marmo del pavimento."Perdonarti di cosa?" - replicò serenamente l'altro. [...]PER LEGGERE L'INTERO RACCONTO CLICCARE QUI