LA VOCE DI KAYFA

UNA VERITà SCOMODA! (da divulgare)


Fino a oggi credo di non aver mai parlato in maniera esplicita di un libro, non perché non mi andasse di farlo, ma perché le recensioni me le riservo per la rivista on line con la quale collaboro. Ora però mi sento di scrivere quattro righe riguardo al saggio di Vittoria  Haziel, LA PASSIONE SECONDO LEONARDO, ed. SPERLING PAPERBACK, € 9,80, che ho finito di leggere proprio stamattina, e inserirle come post affinché quanti di voi mi leggono con costanza prendano consapevolezza della sua esistenza sul mercato editoriale.  Se qualche mente faziosamente contorta  ipotizzasse che faccio ciò unicamente per fare un piacere all’autrice che conosco, mi dispiace deluderlo: io la Haziel non ho il piacere di conoscerla. Così come non condivido alcun tipo di rapporto con la casa editrice che la pubblica, quindi il mio gesto non può nemmeno considerarsi becera ruffianata per accattivarsi l’editore, o, peggio, sfacciata opera di marketing pubblicitario. Mi và di parlare del libro della Haziel semplicemente perché, visto che tanto si e scritto e detto riguardo al Codice Da vinci, e alle opere nate sulla scia del romanzo di Dan Brown, in esso è esposta una teoria interessante che sconfessa del tutto Brown e i suoi accoliti riguardo le loro considerazioni alquanto artificiose su Gesù e Leonardo Da Vinci. La teoria esposta dalla Haziel sostiene che la Sacra Sindone di Torino sarebbe l’autoritratto di Leonardo Da Vinci! Leggendola i miei dubbi riguardo l'ipotesi riproposta in chiave romanzata da Brown e, soprattutto, dalla Lynn PICKNETT in MARIA MADDALENA LA DEA OCCULTA DEL CRISTIANESIMO, secondo cui Gesù e Maria Maddalena fossero amanti sacri, praticanti lo hierogamos, e che Leonardo fosse “giovannita”, devoto a San Giovanni Battista nel quale riconosceva il vero messia, mentre riteneva Gesù un impostore che si era sostituito al Battista cospirandone addirittura la morte; avallata dal ripetuto gesto nelle opere pittoriche del genio italico dell’indice volto verso l'alto, riferimento simbolico al Battista, viene a crollare in quanto entrambe le opere, sia il romanzo di Brown che il saggio della Picknett omettono un particolare fondamentale cui la Haziel fa più volte riferimento nel suo lavoro, citando sia Le Vite del Vasari sia il testamento di Leonardo: in punto di morte Leonardo si riavvicina in maniera convinta  e contrita al Cristianesimo! È evidente che né Brown né la Pichknett ne fanno accenno, non perché non ne siano a conoscenza, (le loro opere sono così dettagliatamente documentate che è impossibile non sappiano del ravvedimento di Leonardo in vecchiaia nei confronti del Cristianesimo), ma presumibilmente perché riferire ciò fa crollare le loro articolate, affascinanti tesi come castelli di sabbia! Nel suo libro Vittoria Haziel non accenna minimamente al presunto rapporto amoroso di Gesù e Maria Maddalena, ella si “limita”, (quale riduttivo eufemismo!) a dimostrare, riferendosi a tutta una serie di fatti storicamente e scientificamente documentati, che l’immagine dell’uomo della Sindone di Torino non può essere quella di Gesù  bensì di Leonardo Da vinci il quale la riprodusse utilizzando una tecnica che in gergo si chiama pirografia. Per avvallare la propria ipotesi la Haziel chiese alla pittrice piemontese Irene Corgiat di riprodurre su uno scampolo di tela un volto simile a quello dell’uomo della sindone servendosi della pirografia per vedere se gli effetti ottenuti fossero riconducibili a quelli della Sindone, soprattutto in rapporto alla tridimensionalità derivante dai chiaroscuri. È inutile dire che l’effetto fu tale che più di un gruppo di scienziati, tra cui alcuni appartenenti al CICAP, si mostrò interessato all’esperimento tanto da invitare l’autrice e l’artista a conferire pubblicamente sul loro lavoro. Per poi annullare senza alcuna ragionevole motivazione gli incontri, mettendo in discussione quello stesso operato verso cui avevano mostrato tanto interessamento, dando da pensare col loro atteggiamento ambiguo che divulgare certe realtà dava fastidio a chi gestiva le coscienze degli uomini che sulla veridicità della Sindone, e su quella di tante altre reliquie, ha fondato nel corso dei secoli un punto di forza per far presa sugli uomini, rimpinguando il numero di proseliti e quindi le proprie casse!Non aggiungo altro! Invito semplicemente quanti di voi sono rimasti entusiasti del romanzo di Brown e di altre opere in cui si affronta in maniera eretica la vita di Gesù, o comunque sono interessati al genio di Leomardo, di leggere il libro della Haziel perché esso sconfessa sia Brown sia tanti altri che hanno cercato di dare un immagine di Leonardo e di Gesù falsa e contorta, omettendo particolari fondamentali per chissà quali diabolici fini…Un’ultima cosa, se l’immagine ritratta sulla Sindone fosse davvero quella di Gesù, come i  sindonologi ortodossi sostengono, quindi un miracolo divino, per quale motivo il telo non può essere esposto al pubblico perché la luce del sole ne sta cancellando l’immagine ritratta? Se davvero la figura riprodotta sulla Sindone di Torino fosse quella del Figlio di Dio non dovrebbe essere indelebile, repellente a ogni agente atmosferico e a altro? Davvero la luce del creato ha il potere di sbiadire quella del Creatore?…