LA VOCE DI KAYFA

ADDIO GIACINTO, GIGANTE BUONO


Quando si è bambini, (e non solo...), e si gioca a pallone tra amici, per la strada o in un campetto, in quel momento ognuno in cuor suo s'identifica in un campione. Quando indossavo il completino e calzavo le scarpette immaginavo d'essere Facchetti! Ricordo che quando in televisione trasmettevano le partite dell'Inter o della nazionale, come ipnotizzato, fissavo ogni mossa del "mio" campione. Con lo sguardo ne seguivo i movimenti passo passo per memorizzarli onde ripeterli in partita allorché sarei sceso anch'io "in campo". Di quel nobile gigante che troneggiava la difesa ricordo l'aria serena, i modi signorili e garbati, eppur decisi, con cui affrontava gli avversari; il sorriso sincero con cui stringeva la mano alla terna arbitrale e al capitano della squadra avversa prima dell'inzio della tenzone; il capo chino con cui ritornava al centrocampo dopo aver subito un gol; gli occhi lucenti di felicità quando correva incontro a un compagno per abbracciarlo dopo che aveva infilato in rete la palla. Nella sua lunga carriera questo Signore dello sport italiano aveva collezionato una sola espulsione, confermando che nessuno è perfetto, che L'ECCEZIONE CONFERMA LA REGOLA!Quando anche per lui venne il fatidico momento di appendere le scarpette al chiodo, ha continuato a far parte dell'ambiente del calcio, svolgendo funzioni dirigenziali in diverse società, restando defilato dalle telecamere e dai microfoni, senza mai dar adito a critiche sul suo operato né criticando gli altri. Persona onesta e seria, anche fuori dal campo ha fronteggiato con nobiltà gli "avversari", senza farsi mai trascinare in polemiche sterile, che servono solo a riempire le pagine dei giornali ma che al calcio, e allo sport in generale, fanno male! Da due anni presidente dell'Inter di Moratti, si è dovuto arrendere a un nemico invincibile che ne ha accelerato il cammino verso il Cielo, forse perché nella Nazionale del Paradiso reclamavano uno stopper Vero!Addio Giacinto, Gigante Buono!