LA VOCE DI KAYFA

AU DE MONNEZZE


Chiunque in questi giorni ha la (s)fortuna di passeggiare per le strade di Napoli e provincia dovrà avere il buonsenso di munirsi di un fazzoletto imbevuto di essenze profumate e premerselo con forza sul naso e sulla bocca, come avveniva durante le epoche in cui la peste dimezzava le città europee, per proteggersi dal nauseabondo olezzo di spazzatura che si leva praticamente da ogni angolo delle città dove da giorni sono nuovamente accatastati cumuli di spazzatura in quanto non si riesce a trovare un sito dove sversarli. Ormai siamo al collasso di una situazione che ancora in molti si ostinano a chiamare “emergenza rifiuti”, dimenticando che l’emergenza in questione si protrae da ben quattordici anni per cui non può definirsi emergenza bensì triste realtà radicata in un contesto sociale e civile già logorato da infinite metastasi di cui essa rappresenta l’inopinata ciliegina sulla torta. Etimologicamente la parola emergenza deriva da emergere, venire a galla, quindi la crisi smistamento rifiuti di Napoli e provincia potrebbe definirsi tale se si fosse manifestata all’improvviso. Ma poiché sono quattordici anni che, tra alti e bassi, essa affligge la città e il circondario parlare di emergenza significa voler mistificare! Quattordici anni, nell’arco dell’esistenza umana rappresentano una vita. Guardacaso gli anni dell'impero bassoliniano!  Una vita di monnezza non fa certo onore a Bassolino, alla Iervolino e al centrosinistra intero. Che a distanza di quattordici anni si stia ancora a parlare di emergenza rifiuti, quando ormai è da tempo che il problema  affligge la città, e di riflesso l’intera regione, sta semplicemente ad indicare che in tutto questo frangente siamo stati governati da una massa d’incapaci che non sanno fare altro che scaricare le responsabilità della situazione al governo centrale, addebitandogli le  colpe della drammatica situazione, (per la cronaca alcuni anni fa ci fu chi attribuì la responsabilità "dell'emergenza rifiuti" d'allora ai cittadini a suo dire colpevoli perché, invece di andarsene in ferie, ad agosto di quell'anno erano rimasti in città...) Mentre il dimissionario Commissario di governo all’emergenza rifiuti, Corrado Catenacci, cerca una mediazione con i vari comuni della ragione muniti nel territorio di una discarica attiva per consentire agli automezzi dell’ASIA di riversarvi la spazzatura proveniente da Napoli e dai comuni limitrofi, Bassolino e la Iervolino cosa fanno? Pensano ad organizzare La Notte Bianca fregandosene che nell’aria si diffonde sempre più insopportabile il fetore di spazzatura, tanto a provvedere deve essere Roma! Ma a Roma non dovrebbe esserci un governo amico?...