LA VOCE DI KAYFA

CARRIERE IN CORSA


Oramai sono circa undici anni, praticamente da che abito a Pozzuoli, che la sveglia del mio orologio biologico “suona” puntualmente alle cinque del mattino, (inizialmente impostavo la radiosveglia sul comodino, da tempo non lo faccio più!), per andare a correre lungo le strade flegree quando ancora la stragrande maggioranza della gente si crogiola sotto le coperte a sognare o proprio allora sta aprendo gli occhi. Mentre, immerso nella semioscurità, corro in direzione opposta a quella delle auto, in compagnia della mia ombra proiettata sull’asfalto dalle luci dei lampioni o insieme a Gennaro, un amico che abita di fronte casa col quale ci siamo conosciuti proprio mentre c’incrociavamo correndo nel viale dove abitiamo, spesso “salutato” dall’abbaiare di qualche cane che improvvisamente spunta con aria minacciosa da dietro le auto in sosta sul bordo della via, confesso che nemmeno per un istante mi chiedo chi me lo faccia fare semplicemente perché, all’atto in cui rientro a casa e affido le membra tese e tonificate dal vigore dello sforzo al caldo getto della doccia, un’indescrivibile sensazione di vita si diffonde per il corpo, accompagnandomi piacevolmente per tutta la giornata, consentendomi di affrontare al meglio la quotidianità. Quando la gente viene a sapere che per appagare la mia incontenibile passione per la corsa, (corro da quando avevo diciotto anni, oggi ne ho quarantadue…) mi sottopongo a quelle che, a loro dire, sono delle vere e proprie levatacce – dal loro punto di vista, non hanno tutti i torti - istintivamente mi etichettano come pazzo! La loro considerazione non mi ha mai toccato, anche perché spesso chi mi critica, successivamente ammette di ammirarmi, lamentandosi di se stesso per non avere la stessa caparbietà, costanza e rispetto nella cura della mia persona, passandosi mestamente le mani sulla pancia prominente mentre fa autocritica. A queste sue affermazioni rispondo che corro non solo perché mi piace stare in forma, ma soprattutto perché correre per me funge da antistress. In quell’ora di corsa mattutina con cui a giorni alterni incomincio la giornata, riscopro il piacere di stare da solo con me stesso. Mentre le gambe macinano chilometri, allo stesso tempo la mente elabora idee, pensieri, conclusioni in maniera veloce e ordinata da cui prendono spunto i miei scritti o molte delle scelte della vita. In quei momenti in cui lascio che la macchina/corpo vada da sola, è come se lo spirito, libero dal vincolo materiale cui è indissolubilmente legato durante lo stato di coscienza, trova spazio per se stesso, consentendo alla mente di concentrarsi nella leggerezza della corsa e trovare soluzioni insperate a situazioni che fino a qualche istante prima mi sembravano insolvibili o quasi. Se da un lato l’ipotesi poetica è affascinante, vi è una spiegazione molto più prosaica di matrice scientifica che spiega il perché dell’aumento delle capacità cognitive mentre si corre: durante l’attività sportiva, in particolare la corsa, il cervello produce endorfina, sostanza che diminuisce la sensibilità al dolore, una vera e propria droga naturale in grado di aumentare le capacità intellettuali dell’individuo! Nel numero di ottobre di Style, il mensile del Corriere della Sera, vi è un articolo sulla corsa di Daniela Monti intitolato DI GRAN CARRIERA, in cui si dichiara che “Il podismo oggi logora chi non lo fa. È una voce del curriculum: più corri, più vali. Prepararsi per la maratona di New York, sul mercato ha lo stesso valore di un master ad Harvard” L’articolo cita l’autorevole New York Times secondo il quale “le aziende preferiscono assumere manager e dirigenti con la passione dello jogging o meglio ancora della maratona:”Sono più tonici, resistono meglio allo stress, anche a sessant’anni”. Ma soprattutto “sono abituati a mettersi alla prova, alle sfide di lunga durata, e hanno più capacità di concentrazione, sicurezza, autostima”. Altra fonte di riferimento dell’articolo è l’edizione tedesca del Financial Times il quale crede così tanto che nutrire la passione per la corsa per un manager sia inequivocabile garanzia del suo valore che cita gli esempi di direttori di grosse aziende quali quelli della Henkel, Siemens, Adidas, Volkswagen e Metro che nella ventiquattrore lasciano sempre uno spazio per le scarpette da corsa. Per quanto riguarda i manager italiani che amano correre, la Monti riporta svariate testimonianze. S’incomincia con quella dell’avvocato Giulia Bongiorno, famosa per aver difeso Andreotti dalle accuse di collusione mafiosa, la quale si alza tutti i giorni alle sette del mattino per “correre comunque, persino sotto la pioggia battente o la neve”. L’avvocato rivela di “programmare la scaletta delle sue arringhe mentre si allena a Villa Borghese”, concludendo che, “Correre è magico: ti ossigena il cervello”. Pier Silvio Berlusconi, vice presidente di Madiaset confessa che, “mentre mi alleno trovo una soluzione anche ai problemi più incasinati”. Gianpaolo Letta, vice presidente e amministratore delegato di Medusa ammette che “certi progetti con Marco Bassetti (produttore della Endemol, a sua volta amante della corsa, n.d.r.) sono nati correndo insieme”. Negli ultimi tempi la passione per la corsa ha contagiato anche il Governatore della Regione Campania Antonio Bassolino, il quale ha sensibilmente ridotto le sigarette per non essere a corto di fiato quando calza le scarpette. Per quanto mi riguarda, alcuni anni fa ero in crisi perché non mi riusciva di scrivere un bel racconto con cui partecipare ad un concorso letterario di cui mi era stato recapitato il bando. Sarà un caso ma all’epoca per via di un malanno di stagione fui costretto a non correre per circa due mesi. Bene, quando ripresi a correre, a pochi giorni dalla scadenza dell'iscrizione di partecipazione, il racconto mi venne limpido alla mente e vinsi il premio letterario Grotte di Stiffe a L’Aquila. Correre non è solo un momento di sport ma una vera e propria disciplina che ti insegna ad affrontare adeguatamente la vita; uno stile di vita che ti distingue dalla massa amorfa e sonnacchiosa, identificabile nel motto di Christopher Gaylord, “eroe dell’ultramaratona, “dormire è da smidollati”.Correre può salvarti anche la vita! È il caso di Antonio, un noto imprenditore napoletano che ho avuto il piacere di conoscere alcune settimane fa a cena a casa di amici. Dopo esserci presentati, mentre seduti fuori al terrazzo discutevamo insieme ad altri di noi stessi, non appena ha saputo della mia passione per la corsa, tra di noi si è instaurata un’istantanea simpatia. Subito ci siamo avulsi dagli altri e abbiamo iniziato a raccontarci le reciproche esperienze podistiche e le emozioni che correre ci suscita. Lui corre da poco più di tre anni. Quattro anni fa in preda a una profonda depressione, nel giro di pochi mesi era giunto a pesare quasi novanta chili. A metterlo sulla “strada” fu un farmacista di un paese della penisola sorrentina al quale si rivolse per avere gli antidepressivi che assumeva. Mi raccontò che quando gli mostrò la ricetta con su segnati i medicinali di cui aveva bisogno, il farmacista disgustato disse che loro quella roba non la vendevano. Uscito dalla farmacia, ripensando alle parole e ai modi bruschi con cui era stato trattato, incuriosito Antonio rientrò per chiedere chiarimenti su cosa esattamente stesse prendendo. Con fare paterno l’uomo gli disse che erano dei potenti antidepressivi che potevano nuocergli seriamente alla salute. Quando Antonio gli raccontò del periodo buio che stava attraversando, l’uomo gli consigliò di strappare la ricetta e di mettersi a correre. Da allora Antonio non ha più smesso di correre. Tutte le mattine prima di andare a lavoro, si reca sul Virgiliano per correre un’ora, ascoltando musica con le cuffiette nelle orecchie. Anche lui come i manager dell’articolo su Style ammette che correre lo aiuta non solo a star bene fisicamente ma anche a concentrarsi sul lavoro, soprattutto in quei momenti in cui deve compiere passi importanti. “Levatemi tutto ma non la corsa. Senza correre non potrei più vivere” ripete ogniqualvolta si affronta l’argomentoi. Oggi pesa settantadue chili, il suo peso forma. La domenica abbiamo iniziato a correre insieme unitamente a Gennaro e Massimo, un ginecologo amico di Antonio, amante del calcio ma anche lui desideroso di correrei. Forse molti si sorprenderebbero nel sentire con quanto entusiasmo Antonio parla della corsa, io no perché solo chi corre più capire chi corre! Un ultimo aspetto non trascurabile, che spezza un’ulteriore lancia a favore della corsa, consiste nel fatto che correre, oltre ad essere un ottimo antistress, nonché un valido toccasana per la salute è anche un efficacissimo “Viagra” naturale, senza alcuna controindicazione né effetti collaterali. È scientificamente provato che chi corre, sia uomo o donna, è potenzialmente predisposto a condurre una sana, soddisfacente, intensa e duratura attività sessuale in quanto correndo si sollecitano i muscoli della zona pelvica che interagiscono durante l’eccitazione favorendo il piacevole esito dell'atto amoroso! Provare per credere…