LA VOCE DI KAYFA

AL DI Là DEL MARE (per Melane)


Al di là del mare, "prigioniera" in terra straniera, la donna fissa la tenue linea dell'orizzonte con le lacrime agli occhi. Sa che oltre quell'ideale confine tra cielo e terra, in un luogo lontano, dal mare cristillino e dall'infinita povertà, vive un bambino che lei non vede da sette lunghi anni. Un bambino che per nove mesi ha lentamente colmato il vuoto del suo ventre fino a farla urlare di gioia e dolore quando fu il momento di venire alla luce. Melane quel bambino lo allattò al seno, lo colmò di baci e di carezze, gioì e trepidò per lui come si conviene a una mamma. Poi un giorno decise che per assicurare un futuro a quel bambino doveve andare via da lui, paradossi della vita! Recarsi in un paese lontano, sperando di trovare un lavoro che un gorno le avrebbe consentito di tornare da suo figlio per strapparlo a quel mondo fatto di violenze e miseria, portarlo via con sé. Per sette lunghi anni Melane si è lasciata affliggere dall'umiliazione perché sapeva che era quello l'unico modo per sperare di rivedere un giorno quel bambino per cui era andata via dalla sua isola. Senza fiatare, consapevole che la sua ragione di vita valeva molto di più dell'orgoglio ferito di donna, ha concesso che la cosiddetta società civile schiacciasse la sua esistenza nella speranza che un giorno quella stessa, avida società le fosse riconoscente di tutto il male che si era lasciata fare e le concedesse il privilegio di riabbracciare suo figlio. Bene, oggi quel sogno sta per realizzarsi. E ciò lo si deve a quel controverso strumento mediatico qual è internet che, adeguatamente utilizzato da persone intelligenti e di cuore, si è trasformato nella bacchetta magica che consentirà a Melane di riabbracciare e portare finalmente via con sé il frutto del proprio grembo! Per saperne di più cliccate qui