LA VOCE DI KAYFA

WELBY, NON FU EUTANASIA


Proprio mentre il fronte mediatico nazionale e internazionale, gossipstico e non, era tutto proteso a interessarsi delle bagattelle familiari di Silvio Berlusconi e sua moglie, (sottoscritto compreso, vedi precedente post...), appagando la vanità del Cavaliere il quale, anche quando il mondo sembra crollargli addosso, da quel gran comuinicatore che é, riesce a trovare il modo di ribaltare la situazione a suo favore, ecco che l'ordine dei medici di Cremona si "permette" di mettergli il bastone tra le ruote, assolvendo il Dottor Mario Riccio, l'anestesista che staccò la spina del respiratore che teneva in vita Piergiorgio Welby, in quanto per l'Ordine il medico col suo gesto non ha commesso alcun reato etico che infrange la deontologia della categoria. Per l'ordine dei medici cremonesi il dottor Riccio non compì alcun atto di eutanasia, bensì il suo fu un vero e proprio gesto umanitario che esaudì la volontà del paziente di interrompere la terapia, volontà contemplata dalla legge. Mi immagino la faccia che avranno fatto tutti coloro che storsero la bocca in segno di disappunto allorché il dottor Riccio si assunse la responsabiltà di staccare la spina, aiutando Welby a morire.  In particolare penso allo stato d'animo di quei tanti uomini di chiesa che negarono il funerale alla salma di Welby perché l'eutanasia va contro i principi della chiesa, e a quei politici che sposarono le ragioni del Vaticano, gracidando come tante rane dalla bocca larga facendo il verso alla Santa Sede . Ora che la scienza si è pronunciata in maniera netta, affermando che la morte di Welby non fu causata da un atto di eutanasia, tutti questi paladini della fede e della moralità come giustificheranno il proprio operato bigotto? E il Cavaliere non è che inveirà a sua volta contro il dottor Riccio e l'Ordine dei Medici di Cremona perché con la loro  decisione gli hanno rubato per un attimo la scena?