LA VOCE DI KAYFA

LE VOCI DELLE FORME


Ogni forma è espressione di un pensiero, ne consegue che anche l’uomo, inteso come forma fisica, è, a sua volta, rivelazione di un pensiero. La struttura fisica di qualunque essere vivente è, a tutti gli effetti, una vera e propria macchina atta a soddisfare le esigenze, i bisogni della struttura psicologica che riveste. Tale struttura psicologica è ciò che chiamiamo anima. Ora se davvero ogni forma è estrinsecazione di un pensiero, ogni corpo fisico, (vegetale, animale e umano), è la risultante di una mente che lo ha pensato,  progettato e creato. Se è vero che attraverso l’analisi della forma, si può risalire alla struttura psicologica della mente che la strutturò, analizzando le forme  fisiche che rivestono le creature viventi possiamo risalire alla qualità della psiche che le predispose. Pertanto analizzando la forma fisica di un uomo possiamo determinare la qualità della mente che la plasmò, nonché la caratteristica della mente dell’uomo stesso cui la forma appartiene in quanto l’uomo, rispetto ai vegetali e agli animali, ha la facoltà di influire arbitrariamente sul proprio aspetto mediante sport, diete, abiti e makeup.Originariamente tutte le forme si assomigliano, anche quelle umane. Esse assumono determinate caratteristiche man mano che gli individui, crescendo e vivendo, si differenziano negli usi e nei costumi di vita, dando vita alle tipologie razziali. In molti definiscono questo sviluppo capacità di adattamento all’ambiente in cui si è inseriti: il fisico dell’uomo, così come avviene per i vegetali e gli animali, è in grado di modificarsi, in rapporto alle sollecitazioni ambientali cui si trova sottoposto per lungo tempo, sviluppando  naturalmente quelle peculiarità fisiche necessarie che gli permetteranno di integrarsi e interagire perfettamente con l’ambiente. A riguardo molti considerano questa capacità di adeguamento quale proprietà della natura cui anche l’uomo appartiene, senza considerare la spinta psicologica che la mente è in grado di operare sul fisico al punto da modificarlo, adattandolo alle esigenze ambientali. Considerato che le modifiche strutturali in un corpo avvengono gradualmente, esse si ripercuotono in maniera esponenziale di generazione in generazione, fino al completamento delle nuove caratteristiche indispensabili per vivere. Poiché l’individuo non è immortale, il fatto che tali mutamenti procedano nel corso di millenni testimonia l’esistenza di un principio unitario insito in tutti il quale, allorché l’individuo si trova inserito in un contesto ambientale a lui avulso, si attiva inviando degli input alle cellule del corpo allo scopo di indurle ad avviare la modificazione della struttura fisica che compongono per renderla idonea alla nuova realtà. Il messaggio di modificazione strutturale, oltre a essere memorizzato dalle cellule, va ad imprimersi nel DNA della persona trasmettendosi e rinnovandosi nelle future generazioni ogniqualvolta dall’unione del maschio con la femmina ha origine una nuova vita per quanto concerne gli appartenenti a quel gruppo specifico. Appropriandoci di un termine caro alla psicologia, possiamo  affermare  che il principio che induce nel fisico tali messaggi di cambiamento è L’INCONSCIO COLLETTIVO. Questo invisibile “mediatore” che accomuna tra di loro le singole coscienze di un gruppo umano, potremmo definirlo come la mente della Natura.  Una mente che funge da trasmettitore, i cui “segnali” sono captati dai ricevitori, rappresentati dalle menti dei singoli individui, e da questi a loro volta trasmessi alle menti delle cellule che costituiscono i corpi; una mente che si diffonde nell’aria, permeando e accomunando tutto e tutti al pari di un’immensa, invisibile ragnatela! L’inconscio collettivo esercita una “pressione” psicologica sulle inconsapevoli menti dei singoli individui che a loro volta col proprio pensiero influenzano le menti delle cellule dei corpi in modo che si organizzino diversamente da come erano adattate fino a quel momento, forgiando i corpi in modo diverso, tale da contrastare la nuova realtà ambientale manifesta.  Da qui si evince quanto la Mente incida sulle variazioni strutturali e strumentali fisiche dei componenti di un gruppo sociale. Se corrisponde al vero l’assioma ermetico secondo cui come è in alto così è in basso, non è errato sostenere che, così come l’inconscio collettivo è in grado di influire, nel tempo, sulla conformazione fisica degli individui per renderli duttili all’ambiente, al pari la mente dell’uomo è capace di incidere autonomamente sull’aspetto fisico dell’individuo. In tal senso basta prendere ad esempio le cosiddette malattie psicosomatiche, quelle malattie indotte dal pensiero inconscio la cui influenza negativa si localizza, alimentando il male, nelle zone del corpo dove convergono, concretizzandosi fisicamente, le emozioni del singolo. Se una persona vive in maniera frustrante  la sensualità, soffocando ogni impulso sessuale quasi fosse una mortificazione da aborrire, nel tempo non è improbabile che si manifesteranno delle anomalie a livello fisico all’apparato riproduttivo. Se altresì una persona vive in maniera repressa o sofferta  i sentimenti, non avendo il coraggio d’essere se stessa per paura o quant’altro, non è da escludere che alla lunga andrà soggetta a problematiche cardiache, e così a seguire. Questo è quanto sostiene la medicina olistica, oggi assunta a vera propria scienza alternativa, ufficialmente riconosciuta in ambito sanitario. Essa attribuisce valenza prioritaria al pensiero positivo per guarire i mali fisici o prevenirli, ritenendo che la malattia fisica sia l’ultimo stadio di un male che originariamente alberga nell’anima. Per cui, influendo positivamente sul pensiero si è in grado di agire positivamente sull’anima e quindi il male dovrebbe scomparire o comunque attenuarsi. Allo stesso modo, i miracoli non sarebbero un intervento divino nella vita degli uomini ma conseguenza di una forte suggestione positiva della mente sulle cellule del corpo ammalato le quali, sotto l’influsso mentale,  si organizzino per ripristinare l’equilibrio sano nel corpo, dando vita a guarigioni incomprensibili per la scienza denominate appunto miracoli. Se dunque fosse davvero possibile una tale ingerenza della mente sul corpo tanto da provocarne la malattia o la guarigione, non possiamo escludere che, pensando reiteratamente in una certa maniera, il nostro corpo non si adegui alle esigenze dei nostri pensieri per soddisfarli. Pertanto, se davvero fosse così, ecco che la forma fisica di ogni individuo assurgerebbe a vera  e propria autobiografia simbolica che solo in pochi sarebbero in grado di interpretare così come pochi sono in grado di comprendere il significato delle figure che contraddistinguono i monumenti antichi. Il fisico di un uomo ne racconta la storia: un fisico sano, identifica una mente sana, una personalità equilibrata; un fisico appesantito, trascurato,  malato una personalità alquanto controversa, in conflitto con se stessa. È pur vero che ci sono fisici che naturalmente manifestano un aspetto sano o insano, indipendentemente dalla realtà interiore dell’anima che rivestono. Affinché la “lettura” non risulti falsata, bisogna estenderla all’analisi delle azioni che l’individuo compie, perché anche le azioni sono, a tutti gli effetti, forme da cui è possibile risalire alla qualità psicologica della mente che le “ideò”.  Se imparassimo ad interpretare correttamente l’aspetto della forma di una persona, di lei capiremmo più cose di quanto ci è possibile afferrare frequentandola e ascoltandola. E forse tante pericolose incomprensioni si potrebbero evitare perché il corpo è un libro aperto, non accessibile a tutti non tanto per ignoranza ma per la superficialità con cui solitamente l’uomo intesse rapporti con gli altri: per simpatia, per comunanza di interessi, per sfruttarne le potenzialità, oppure semplicemente per non sentirsi solo.Se imparassimo a interpretare il linguaggio con cui è scritto quel misterioso libro chiamato corpo umano chissà quanti mistificatori smaschereremmo i quali si spacciano per paladini della morale e dell’onestà ma in realtà mirano ad accattivarsi la gente per realizzare i propri loschi fini. Pur non sapendo leggere il pensiero, imparando ad interpretare la “voce” delle forme dei corpi, è come se lo facessimo!