LA VOCE DI KAYFA

SAN VALENTINO


Fin da ragazzo mi sono sempre chiesto che senso avesse una festa degli innamorati, considerato che per chi è innamorato dovrebbe essere sempre festa. Pur ponendomi questo amletico dilemma, ogniqualvolta si presentava il 14 di febbraio, se condividevo la mia vita con una ragazza o una donna, mi preoccupavo di farle un piccolo regalo per poi portarla a cena, con dopo cena d'obbligo. Nel tempo, vuoi la maturità, vuoi le responsabilità derivanti dal dover portare avanti una famiglia, vuoi tante altre preoccupazioni che caratterizzano la vita di un uomo comune, l’entusiasmo, per la verità già flebile, della festa degli innamorati, è scemato quasi del tutto. Certo mi è rimasto il piacere di approfittare della ricorrenza per donare un  bouquet di fiori, un gioiello o una scatola di cioccolatini a mia moglie, cosa che faccio saltuariamente senza aspettare che giunga il giorno di San Valentino, ma per quanto mi riguarda, la Festa degli Innamorati l’ho festeggiata sabato 3 febbraio: approfittando che i ragazzi erano andati a Roma con la squadra di Rugby per assistere all’esordio al Sei Nazioni dell’Italia contro la Francia, me ne andai a ristorante con mia moglie. Trascorremmo un pomeriggio delizioso, altro che San Valentino Festa degli innamorati. Per quanto mi riguarda, chi ha bisogno di una ricorrenza per trovare il pretesto per fare regali e portare a ristorante o altrove la sua donna non è per niente innamorato ma semplicemente un ipocrita, sia con se stesso sia con chi gli sta accanto! Non sarebbe meglio festeggiare l'Amore il resto dei giorni, "scioperando" proprio il 14 febbraio, in segno di protesta per rispetto dell'Amore vero? Voi che ne dite?