LA VOCE DI KAYFA

PDL, ALTRO CHE BOUTADE


Se fossi nei panni di Prodi & c., farei meno il sarcastico e inizierei a preoccuparmi seriamente del nascente Partito della Libertà fondato da Michela Brambilla, (con la benedizione del suo mecenate Silvio Berlusconi), fondatrice prima dei Circoli della Libertà, poi della Televisione della Libertà e quindi del Giornale della Libertà. Mi preoccuperei seriamente perché la rampante signora lecchese,  dalla fluente chioma rossa che richiama alla mente le sacerdotesse celtiche, in più di un’occasione pubblica ha dimostrato di essere un’ottima oratrice, capace di controbattere lancia in resta a nomi grossi della politica e della cultura italiana, nonché d’essere dotata di una buona dose di malizia e faccia tosta, mostrando senza alcun pudure le cosce fino all’attaccature delle natiche, offrendo agli sguardi vouyeristici dei presenti e dei telespettatori l’elastico delle autoreggenti che le velavano le gambe, alimentando lussuriose fantasie nelle menti degli uomini non solo di destra.
Suscitando nello stesso tempo la simpatia e l’invidia delle donne comuni che in lei finalmente scoprono una figura femminile capace di tenere banco in maniera rampante a un universo in cui il maschio spadroneggia da sempre, malgrado nel nostro parlamento siedano donne con “le palle”.Se fossi nei panni di Prodi & c. farei meno il faceto sul Partito della Libertà, e cercherei invece di studiare un modo concreto per dare maggiore visibilità alle donne nel prossimo Partito Democratico, non solo a quelle sentimentalmente legate a uomini politici o appartenenti a famiglie che hanno fatto la storia della sinistra italiana dal dopo guerra a oggi, bensì a quelle che, pur non avendo nessuno a sostenerle le spalle, dimostrano con i fatti di possedere intelligenza e capacità realizzative da vendere! La differenza sostanziale tra il PD di Prodi e il PDL della Brambilla, che a mio avviso dovrebbe indurre gli esponenti del centrosinistra italiano a non considerare una semplice boutade il Partito della Libertà, sta nell’impostazione di base con cui nascono i dei due neopartiti: mentre il Pd, pur prendendo forma da un’idea di Prodi, ricorrerà alle primarie per sancirne ufficialmente Walter Veltroni quale leader, nonostante da mesi il Sindaco di Roma ne fosse già indicato leader in pectore, suscitando non pochi malumori in Prodi che in ciò riconosceva un’ingerenza dei DS nella sua idea, (probabilmente il ricorso alle primarie serve unicamente a stabilire attraverso il conteggio dei voti la successiva gerarchia politica del partito). All’atto in cui Veltroni sarà eletto ufficialmente leader, il PD non si rifletterà solo in lui ma sarà comunque una miscela partitica che, prima ancora di nascere, già mostra di essere poco incline a coagularsi senza sfaccettature per fronteggiare gli interessi comuni a scapito di quelli dei singoli. Viceversa il Partito delle Libertà avrà nella Brambilla la sola, unica icona, sarà il primo partito italiano rappresentato da una donna.  Il paradosso sta nel fatto che una tale formazione politica, anziché nascere nell’ambito della sinistra, da sempre incline, (a parole), a voler dare maggiore visibilità in politica alla figura femminile, prende corpo nell’area di centrodestra da sempre considerata di stampo maschilista! La nascita del Partito della Libertà, contrariamente a quel che sostengono con sufficienza i rappresentanti del centrosinistra, è un’abile mossa di Berlusconi: in questo modo il leader di Forza Italia appare agli occhi delle donne come un uomo schierato dalla loro parte, che ha piena fiducia nelle loro capacità tanto da affidarne a una di loro la fondazione e gestione di un partito che si pone come costola di Forza Italia, accattivandosene dunque le simpatie. Inoltre, in questo modo, il cavaliere stempera l’eco del nascente PD, deviando l’attenzione dell’opinione pubblica da Prodi/Veltroni alla Brambilla, offrendo a una grossa fetta dell’elettorato femminile un partito in cui potrà riconoscersi, essendone una donna il leader, munendo nel contempo Forza Italia e la CdL di un affluente elettorale cui attingere all’atto delle prossime elezioni!