LA VOCE DI KAYFA

Bagnasco, la pagliuzza e la trave


Nell’introduzione ai lavori del Consiglio permanente il presidente della CEI l’arcivescovo Angelo Bagnasco ha denunciato una “crisi morale della società” italiana! Per uno strano destino della sorte, la denuncia dell’illustre prelato avviene in concomitamitanza con le indagini della magistratura nella curia fiorentina per un giro di orge e ricatti che vedrebbero coinvolti oltre a don Lelio Cantini, il parroco di Firenze riconosciuto colpevole dai suoi superiori di abusi sessuali nei confronti di alcune ragazze, il suo allievo prediletto, il vescovo ausiliare del capoluogo toscano Claudio Maniago. Chissà perché quest’atteggiamento altezzoso della Chiesa sempre pronta a denunciare senza mezzi termini la deriva etica della società, (ma allo stesso tempo sempre pronta a sminuire o a mistificare le problematiche che la riguardano com’è il caso dei preti pedofili, un’onta che macchia indelebilmente il Vaticano!) mi riporta alla mente la splendida parabola del Vangelo della pagliuzza e della trave  in Luca 6,41- 42; 6,45: " Perché guardi la pagliuzza che è nell'occhio del tuo fratello, e non t'accorgi della trave che è nel tuo? Come puoi dire al tuo fratello: Permetti che tolga la pagliuzza che è nel tuo occhio, e tu non vedi la trave che è nel tuo? Ipocrita, togli prima la trave dal tuo occhio e allora potrai vederci bene nel togliere la pagliuzza dall'occhio del tuo fratello".