LA VOCE DI KAYFA

Napoli, sceneggiata antifumo


Da napoletano, e pur non essendo un fumatore, mi sento fortemente indignato dall’iniziativa dell’assessore comunale all’Ambiente Rino Nasti di multare chiunque sia sorpreso a fumare nei parchi pubblici in presenza di bambini al di sotto dei dodici anni e di donne incinte con un’ammenda equiparata alla distanza dalla quale il fumatore si trova dal bimbo o dalla gestante: più sarà loro vicino a fumare, più salata sarà la sanzione che gli verrà comminata.Se sulla carta, ma solo sulla carta, l’iniziativa dell’Assessore alla salute sembra assai lodevole, e certo non si possono non condividere le sue parole quando afferma che la mia non vuole essere un’iniziativa restrittiva né sanzionatoria, ma culturale. In tema di salute c’è bisogno di una rivoluzione, e con questo provedimento la rivoluzione può partire da Napoli, in pratica assume tutti i connotati della beffa visto i cumuli di immondizia che marciscono per le vie e nelle piazze di Napoli, effondendo nell’aria effluvi nauseabondi, unitamente agli scarichi inquinanti del caotico, quotidiano traffico cittadino, entrambe condizioni dagli effetti non meno deleteri sulla salute di quelli prodotti dal fumo che si sprigiona dalle sigarette di chi fuma all’aria aperta. Se il Comune davvero vuole apparire credibile nell'intraprendere un'iniziativa del genere, sarebbe il caso che, oltre a multare coloro che fumano nelle aree verdi, multasse gli automobilisti perché, transitando con la propria auto per le vie urbane, inquinano l’aria con gli scarichi dei motori, e prima di tutto si autosanzionasse per il degrado ambientale in cui la città versa, causa l’immondizia ammassata ai margini delle strade, visto che la pulizia cittadina è responsabilità del Comune.Sinceramente, più che tutelare la salute dei cittadini, si ha l’impressione che l’iniziativa dell’Assessore Nasti tenda a buttare loro fumo negli occhi, forse per distrarli dal disastro verso cui un’amministrazione evidentemente incapace sta gettando sempre più nel baratro la città, lasciandola lentamente morire sommersa dai rifiuti e dalle ecoballe che, per la verità, di eco nel senso di ecologico del termine hanno davvero poco, anzi niente!