LA VOCE DI KAYFA

Napoli, nu Natale 'e munnezza!


Sabato 22 dicembre mentre sulla prima pagina del Corriere della Sera un articolo di Gian Antonio Stella, intitolato RIFIUTI, SE NAPOLI COPIASSE VENEZIA, poneva una volta di più l’accento sull’emergenza rifiuti che ormai da 14 anni assilla la Campania, utilizzando come paradosso l’esempio del più grande impianto europeo di CDR costruito in 12 mesi a Venezia, (quello di Acerra, il primo in Campania, è in costruzione da ben 14 anni e non si sa ancora con esattezza, tra blocchi e sblocchi amministrativi, se e quando entrerà in funzione!), esattamente a Porto Marghera, a 8 chilometri da Piazza San Marco, che brucia spazzatura indifferenziata, su quella del Corriere del Mezzogiorno lo storico Giuseppe Galasso concludeva il proprio editoriale, anch’esso dedicato all’emergenza rifiuti in Campania e ai responsabili che l’hanno generata e alimentata durante gli anni, chiedendo ai lettori “e ditemi che anno sarà il 2008”? Un anno di monezza viene da rispondere visto l’inesauribile degenerare della vicenda con siti di smistamento delle ecoballe e discariche chiusi o d’imminente chiusura, e con altri/e che dovrebbero aprire ma contro cui si oppongono gli abitanti delle zone dove i nuovi siti di stoccaggio del pattume sorgerebbero. Ammirevole è l’impegno profuso per risolvere il problema dal Prefetto di Napoli Alessandro Pansa, subentrato a Guido Bertolaso all’incarico di Alto Commissario per l’emergenza rifiuti in Campania, disposto a inasprirsi le simpatie della gente pur di imporre la propria autorità per cercare di risolvere un problema che, almeno per ora, appare irrisolvibile.Quello che più d’ogni altra cosa addolora in questa triste vicenda - dove si presagisce che lo Stato e la società sono ostaggi della criminalità organizzata che sullo smaltimento dei rifiuti si arricchisce, e pertanto ha tutto l’interesse affinché l’emergenza rifiuti rimanga tale, come fanno notare sia Roberto Saviano nel suo libro Gomorra sia Stella nell’articolo sopraccitato - è che ancora esattamente non si è capito chi siano i responsabili di questo sfacelo. Se provassimo a ragionare per analogie, associando una regione o una città a un condominio sporco e fatiscente, è ovvio che il degrado dello stabile debba imputarsi alla cattiva educazione di coloro che vi abitano e all’incapacità di chi lo amministra di far rispettare le regole del vivere civile ai residenti. Dunque, in virtù di ciò, per quanto concerne l’emergenza rifiuti in Campania, i responsabili del degrado ambientale risulterebbero gli amministratori regionali e comunali: governatore, sindaco, presidente provinciale, assessori, consiglieri e compagnia cantante. È inutile che qualcuno cerchi di scaricare, o quantomeno condividire, le proprie responsabilità sui o con i cittadini. Se un inquilino o un condomino sporca o altera lo stabile in cui ha casa è compito dell’amministratore o di chi ne fa le veci di intervenire per ripristinare la pulizia e l’ordine, ammonendo o denunciando chi ha sbagliato facendogli pagare quanto gli compete per i danni arrecati alla comunità con per la propria inciviltà. Per quanto concerne l’emergenza rifiuti in Campania è evidente che le responsabilità del degrado ambientale sono di totale competenza degli amministratori e non certo dei poveri cittadini i quali, oltre al danno di dover campare tra cumuli di spazzatura col rischio di contrarre epidemie, devono subire anche la beffa di vedersi recapitate cartelle esattoriali inerenti la tassa sulla smaltimento dei rifiuti urbani, malgrado da mesi, anzi da anni, la spazzatura invade a giorni alterni le vie, dagli importi talmente cari che si è costretti a pagarle a rate per non dissanguarsi finanziariamente.Sarebbe ora che il Governo centrale anteponesse agli interessi di partito quelli della comunità e intervenisse energicamente, magari con l’esercito, per liberare le strade di Napoli e della Campania dalla spazzatura, e con altri mezzi per sbaraccare una volta e per sempre dalle poltrone dei posti di governo locale i culi di incapaci che, nel corso degli anni, con il loro operato altro non hanno saputo fare se non dimostrare la propria inettitudine a gestire una situazione che ormai è al collasso, lasciando che la malavita facesse il buono e il cattivo tempo, arricchendo a dismisura le prorie casse con la monnezza dei napoletani, come purtroppo le cronache dimostrano!BUON NATALE!