LA VOCE DI KAYFA

Benazir Bhutto, il mondo affidato a una mail


Non appena appresa la notizia dell’assassinio di Benazir Bhutto per mano di un militante di Al Qaida che si è poi fatto saltare in aria, facendo una strage tra la folla presente al comizio della leader dell’opposizione al regime del generale Musharraf, il cittadino medio, quello per intenderci che non ama informarsi in maniera passiva, prendendo come oro colato ciò che gli propinano giornali, telegiornali e i  programmi di approfondimento, ma cerca di ragionare con la propria testa, anteponendo alle opinioni dei saccenti di turno le proprie, la prima cosa che ha pensato è stata, “secondo me il responsabile dell’assassinio della Bhutto non è Al Qaida ma il generale Musharraf o comunque qualcuno a lui molto vicino!”Giusto il tempo di partorire un simile pensiero e serbarlo gelosamente per sé o divulgarlo a pochi, intimi amici per non correre il rischio di passare per pazzo o, peggio, di vedersi irrompere in casa un manipolo di personaggi in abito scuro e occhiali da sole, malgrado il sole sia tramontato da tempo, che, taccuini alla mano, lo tempestano di domande per sapere come fa a sostenere certe cose, se per caso non sia un simpatizzante di Al Quaida,  ed ecco che alle 22,33 ora italiana di ieri, l’ANSA batte la notizia che il 26 ottobre la Bhutto inviò una mail al suo amico Mark Siegel in cui attribuiva ' la responsabilita' di una sua eventuale morte violenta al presidente pakistano Pervez Musharraf. Siegel affidò la mail alla Cnn con l’obbligo di divulgarla solo in caso di morte violenta della Bhutto, cosa che l’emittente americana avrebbe puntualmente fatto.Visto i disordini scoppiati in Pakistan e il dispiacere pubblicamente manifestato da Musharraf per la morte di colei che lo avrebbe contrastato, con grosse probabilità di vittoria, alle prossime elezioni politiche, nonché il sostegno degli americani alla politica del generale in quel quadro di fragili equilibri geopolitici che da sempre agitano il medioriente e l’Asia, il cittadino medio- per intenderci, sempre quello che ama ragionare con la propria testa – si chiede se dopo la pubblicazione della mail d’accusa della Bhutto contro Musharraf, gli americani e la comunità internazionale continueranno a far finta di niente per non compromettere ulteriormente la situazione nel paese e nel mondo, limitandosi a considerare un falso la mail tra le mani della Cnn, e quindi a non intraprendere approfondite ricerche per risalire agli eventuali e reali mandanti del delitto. Di fatto comportandosi allo stesso modo come accadde poco più di un anno fa dopo l’assassinio  della giornalista russa Anna Politkoskaya, la quale in più di un articolo e libro aveva denunciato gli orrori commessi in Cecenia dalla truppe federali, attribuendo esplicitamente le responsabilità degli orrori a Putin. Oppure, mediando garbatamente, cercheranno di trovare una soluzione che soddisfi prima di tutto quei pakistani che nella Bhutto infondevano le proprie speranze e ora, sentendosi peggio che orfani, stanno mettendo a ferro e a fuoco il paese, portandolo sull’orlo della guerra civile. Ponendo in serio pericolo gli equilibri militari in quella regione considerato che il sostegno del Pakistan è fondamentale nella guerra in atto in Afganistan intrapresa dagli americani e dai loro alleati, Italia compresa, contro i talebani e le truppe di Osama Bin Laden!