LA VOCE DI KAYFA

Mastellopoli, il crollo del Campanile


A leggerle o ad ascoltarle le motivazioni che hanno spinto il gip di S. Maria Capua Vetere a chiedere gli arresti domiciliari per Sandra Lonardo, Presidente del Consiglio Regionale della Campania nonché moglie dell’ormai dimissionario Ministro di  Grazia e Giustizia Clemente Mastella, a inviare un avviso di garanzia allo stesso Mastella e a chiedere procedimenti penali, tra arresti e sospensioni dalle cariche, di altre 30 persone di cui 23 esponenti regionali a vario titolo dell’UDEUR, il partito dell’uomo di Ceppaloni, più che basiti, come si afferma nell’ordinanza del gip, si resta sconcertati: l’accusa mossa a Mastella e ai suoi, moglie compresa, sarebbe quella di aver strutturato il partito a mo’ di organizzazione criminale tesa a garantirsi, mediante l’investitura dei suoi esponenti a ruoli di primo piano nell’ambito della pubblica amministrazione regionale, il controllo imprenditoriale della regione garantendosi le acquisizioni delle gare d'appalto sull’intero territorio, non disdegnando a tal fine di praticare il reato di concussione. Un’accusa gravissima! Ma ancora di più sconcerta l’unanime, benché apparente, indignazione dell’intero Parlamento, a parte quel cane sciolto di Di Pietro e qualche rappresentante della sinistra estrema, nei confronti della Magistratura per l’azione intrapresa contro l’ex Ministro e sua moglie, senza nemmeno conoscerne le ragioni. Penso che finanche il più sprovveduto tra gli sprovveduti è consapevole che l’emissione dei mandati di arresto è conseguente a delle indagini. Quindi se la Procura di S. M. Capua Vetere ha agito come sappiamo è evidente che dalle indagini sono sorti elementi di tale gravità da giustificare i provvedimenti intrapresi nei confronti di Mastella e c.!Dunque con quale diritto il Parlamento intero si schiera, ripeto, apparentemente, dalla parte degli indagati, lasciando ad intendere che la Magistratura ha sbagliato?In una vera democrazia, come presumo sia quella italiana, così come nessuno ha il diritto di giudicare colpevole un inquisito fino ad indagini e processo conclusi, altrettanto nessuno ha il diritto di mettere in discussione l’operato dei giudici dato che certe azioni giudiziarie non nascono dalla mattina alla sera solo per destabilizzare una parte della classe politica, bensì per garantire l’affermazione della legge nel paese. Sarebbe il caso che più di un politico tenesse per sé le proprie esternazioni personali sui giudici, lasciando che la giustizia faccia il suo corso! Se poi qualcuno è a conoscenza che la Magistratura agisce arbitrariamente, contravvenendo a quelle stesse leggi che dovrebbe far rispettare, lo dicesse chiaramente, senza tanti giri di parole! E, soprattutto, ci facesse sapere se nel nostro paese è sempre valido il sano principio domocratico secondo cui LA LEGGE E’ UGUALE PER TUTTI!