LA VOCE DI KAYFA

Le spese pazze di Bassolino


In un articolo molto circostanziato apparso sul numero 4 di Panorama del 24 gennaio 2008 attualmente in edicola, intitolato CARROZZONE BASSOLINO, Antonio Rossitto fa i conti in tasca alla Regione Campania, evidenziando quelle che, a suo dire come è indicato nel sottotitolo, sarebbero tutte le (ultime)spese pazze del governatore  nel 2007: 211 mila euro di Finanziamento alla Federico II per approntare uno studio sui rischi dei consumatori da molluschi bivalvi; 3,150 milioni di euro per partecipare come Regione Campania a VINITALITY 2007; 245 mila euro investiti a Città della Scienza per allestire un convegno sulla sostenibilità ambientale; 650 milioni di euro investiti dal 1996 ad oggi per la ricostruzione e la messa in sicurezza della città di Sarno e Comuni limitrofi investiti dall’alluvione del 96, (in alcuni paesi colpiti dalla tragedia i lavori sono fermi al 30 per cento, come ammette il coordinatore del progetto Agostino Magliulo); 400 mila euro per finanziare una trasmissione tv su Padre Pio; 61,5 milioni per il MUSEO MADRE DI NAPOLI (acquisto dell’immobile, gestione promozione artistica dal 2004); 3,171 milioni per finanziare l’apertura del sito www.turismocampania.it;  335 mila euro per l’OSSERVATORIO DEL NOCCIOLO, per studiare la tipica pianta di Giffoni Valle Piana. A queste spese, indicate dal cronista insieme ad altre, si aggiunga il milione di euro investiti a novembre dall’assessorato al turismo per girare degli spot promozionali per rilanciare il turismo in Campania ingaggiando come testimonial il capitano della Nazionale di calcio Campione del Mondo 2006 Fabio Cannavaro. È di ieri la notizia, appasa sul Corriere del Mezzogiorno, che per risolvere il problema munnezza, la Regione Campania ha costituito un gruppo di lavoro per la redazione di un programma operativo per la raccolta differenziata, il riciclo e la riduzione dei rifiuti. Per dar lustro all’operazione è stato chiamato nientemeno che il superesperto di termovalorizzazione Paul Brunner, docente dell’ateneo viennese che qualche giorno fa ha tenuto una lectio alla Federico II. Chissà perché quest’ultima spesa pazza, (perché di spesa pazza si tratta), ha tanto il sapore di quella compiuta da una famiglia la quale, nonostante fosse consapevole che la propria casa sia in disfacimento, anziché investire nella ricostruzione, spende soldi a iosa per tutt’altro genere di cose. Solo quando le fondamenta cedono inesorabilmente e la casa gli cade addosso, si decide di mettere mano alla ristrutturazione affidandosi a un valido architetto, anche se è troppo tardi visto che, più che l’architetto, ormai bisogna chiamare il demolitore per abbatterla del tutto e ricostruirla da zero perché rifarla nuova costa meno che riadattarla!