LA VOCE DI KAYFA

De Mita/Conte, PD tra due fuochi


 
 
Stando a una dichiarazione rilasciata da De Mita a Maria Teresa Meli apparsa sul Corriere della Sera giovedì 21 febbraio a seguito della propria estromissione dalle candidature del PD per raggiunti limiti di età, “trombandolo”, Veltroni ha confermato di essere inaffidabile e cinico come gli aveva ripetutamente detto un suo amico comunista. È questa solo una delle tante dichiarazioni al vetriolo che l’ex capo di governo lancia nei confronti del segretario del Pd. Riferendosi alla novità che il PD, a detta di Veltroni, rappresenterebbe in Italia, De Mita afferma, il nuovo non è un partito personalizzato, com’è il PD, perché, allora, parlando senza “irriverenza”, ma con convinzione, “partito personale per partito personale è meglio quello di Berlusconi. Già, tra uno che dice bugie e un bugiardo quello più bravo è il bugiardo (Berlusconi) mentre quello che dice bugie (Veltroni) si fa scoprire. Aggiungendo io sono dalla parte della democrazia in Italia, come ha ammesso anche Veltroni. E io ho sperato che il PD diventasse il partito moderno della democrazia in Italia. così non è stato. Un altro aspetto per cui De Mita critica Veltroni è l’alleanza con Di Pietro, a suo dire di convenienza meschina tesa a raccogliere qualche punto in più. Sarebbe interessante sapere cosa ne pensa di quella stipulata venerdì con i Radicali che tante polemiche sta alimentando nelle file cattoliche del PD...A distanza di due giorni dall’intervista sopraccitata, giusto il tempo di riflettere sulle amare parole post-trombatura di De Mita nei confronti di Veltroni, e  ieri il Corriere del Mezzogiorno ha pubblicato ampi stralci della nota che il Consigliere Regionale Roberto Conte in quota PD, agli arresti domiciliari per corruzione, motivo per il quale è stato sospeso dal partito, ha affidato al suo legale Elio D’aquino per attaccare i vertici del PD, dichiarandosi vittima di una doppia morale comunista. Il Consigliere si chiede, e per la verità noi con lui, perché lui è stato sospeso mentre non si sospende chi è rinviato a giudizio per reati gravi che hanno procurato un disastro ambientale mai visto nella storia (chiaro è il riferimento al Governatore Bassolino, sotto inchiesta per l’emergenza rifiuti!). Ma l’indiretto riferimento a Bassolino e al fatto che in termini di salvaguardia morale nel proprio interno il PD adotti un peso e due misure, è solo un piccolo assaggio dei veleni che il Consigliere scarica contro i responsabili del partito.  Egli scrive, la cosa più incredibile è che coloro i quali hanno strali di moralità nei miei confronti lo facciano pur sapendo di avere la coscienza sporca. Di seguito, pur non facendo nomi, Conte fa riferimento, insinuando pesanti sospetti, sul fatto che non si sia fatta ancora chiarezza sul fitto della sede della Regione Campania a New York, cita le vicende giudiziarie che hanno coinvolto l’ex manager dell’Asl Napoli 2 Pierluigi Cerato. Accenna all’operazione Soresa per il ripianamento del debito sanitario della Regione. Poi fa un sibillino riferimento “a un giovane distratto, responsabile dell’organizzazione del Partito Democratico. La nota di Conte si chiude come un pericoloso ammonimento ai responsabili del partito, no, cari dirigenti del PD, se di fronte a queste nefandezze volute e prodotte da alcuni di voi e che altri come me nel religioso silenzio e per amor di patria hanno dovuto subire, non trovate di meglio che sospendermi, procedete pure alla mia espulsione. Tanta gente per bene mi lascerà, altri mi seguiranno; ma nulla potrà distogliermi, appena ne avrò la possibilità dal continuare a dare in qualsiasi forma e in qualsiasi sede, il mio contributo alla verità.Seppure rilasciate per motivi completamente diversi, le dichiarazioni al vetriolo di De Mita e Conte sono la conferma che la debolezza umana non risparmia nessuno: perché solo ora che ci si scopre insignificanti per il partito si esternano senza mezzi termini perplessità e presunte gravi verità sull'operato dei suoi vertici? Perché solo ora che ci si sente messi da parte, trattati come degli appestati si lascia presagire quanto marcio si accatasterebbe in quello che si ostina a presentarsi agli occhi degli italiani come il nuovo della politica nazionale?Avete proprio ragione, che domanda ingenua!Buona domenica, Kayfa