LA VOCE DI KAYFA

L'utopia di Tremonti


Qualsiasi italiano medio che vive di stipendio, e dunque fatica ad arrivare alla metà del mese, avrà sicuramente gioito ascoltando ieri la dichiarazione del neoministro dell’economia Giulio Tremonti “il tesoretto non esiste, i conti vanno male. È ora che a sacrificarsi siano i banchieri e i petrolieri”, pensando tra sé “Finalmente, era ora che il fisco toccasse chi i soldi ce li ha per davvero! Ma tu guarda che paradosso, ci voleva la destra al governo perché lo stato si decidesse a mettere le mani in tasca ai ricchi!?” Nei propositi l’iniziativa di Tremonti, economista di fama mondiale, apprezzato finanche dal centrosinistra italiano, sarebbe davvero un gesto significativo che concilierebbe molte persone col centrodestra. Purtroppo però – c’è sempre un però nella vita! – nei fatti l’attuazione di questa pressione fiscale verso banchieri e petroliere non porterebbe alcun beneficio concreto al cittadino comune e alle famiglie. Anzi ne aggraverebbe ulteriormente la precarietà economica perché, essendo anche i banchieri e i petroliere dei commercianti, come accade ogniqualvolta che si vanno ad intaccare gli interessi di costoro, questi subito aumentano i prezzi per non rimetterci, c’è da giuraci che, non appena il fisco inizierebbe a tartassarli come fosse giusto che sia, banchiere e petrolieri aumenterebbero i prezzi delle commissioni bancarie e dei servizi bancari, della benzina e suoi derivati, mettendo in crisi i piccoli risparmiatori a cui non converrebbe più tenere i risparmi in banca perché se li vedrebbero prosciugati dai costi del conto e dalle varie commissioni, rimettendoci solo; causando ulteriori aumenti tariffari sulle bollette di luce, gas e quant’altro, nonché dei prodotti in generale perché l’aumento dei carburanti farebbe levitare ulteriormente i prezzi del trasporto delle merci costringendo le aziende a ritoccare al rialzo i prezzi dei prodotti per non perderci in ricavato. L’azione fiscale che Tremonti vuole intraprendere nei confronti di questi signori andrebbe bene se fosse accompagnata da un blocco e da un controllo efficace dei prezzi per tutelare i consumatori dall’esosità umana. Diversamente sarebbe un ulteriore tragedia per le famiglie, come lo fu a suo tempo l’entrata in vigore dell’euro, contrariamente a quanto sostenevano, e tuttora sostengono, Prodi e i tanti europeisti convinti come lui! E poi non dimentichiamoci che del Gruppo Fininvest , la cui proprietà appartiene per maggioranza a Silvio Berlusconi, l'attuale Capo del Governo di cui Tremonti è il Ministro dell'Economia, fa parte anche la Banca Mediolanum. E' mai possibile che Berlusconi sia tanto filantropo, per non dire autolesionista, da consentire ad un Ministro del suo governo di studiare dei provvedimenti che ledano i propri interessi e quelli dei soci del suo gruppo per tutelare gli interessi della Nazione? Io non credo nei miracoli, soprattutto in quelli fatti dagli uomini, e voi?Cari concittadini, stemperiamo gli entusiasmi suscitati dalla dichiarazione di Tremonti e prepariamoci a vederci svuotato una volta di più il portafoglio. Qui davvero va a finire che dopo una settimana dall’inizio del mese, non avremo più soldi per campare!Ma dove vogliono portarci?