LA VOCE DI KAYFA

Travaglio e gli errori della sinistra


Non appena il verdetto delle ultime elezioni politiche ha sancito in maniera indiscutibile la vittoria del centrodestra sul centrosinistra, accentuata a sorpresa due settimane dopo dall’elezione di Alemanno a sindaco di Roma a scapito di Francesco Rutelli dato per sicuro vincintore, tutti i giornalisti RAI vicini alla sinistra impegnati nella conduzione di programmi televisivi, Santoro e Fabio Fazio per citare i più famosi, non perdevano l’occasione durante il loro programma di insinuare l’eventualità che la settimana successiva non sarebbero andati in onda perché trombati come accadde con l’ormai famoso editto bulgaro del 2002 con cui furono estromessi dalla RAI Santoro, Biagi, Luttazzi e lo stesso Travaglio. Dando per scontato che anche questa volta con l'avvento al governo del centrodestra sarebbe accaduto lo stesso, anziché cercare di evitare il peggio concedendosi un contegno un tantino meno fazioso, adottavano un atteggiamento a dir poco provocatorio, quasi di sfida, (in particolare Santoro e Travaglio durante Anno Zero) senza però mai trascendere nel cattivo gusto o nell’offesa gratuita dell’avversario  politico.Sabato 10 maggio intervenendo a Che Tempo Che Fa per promuovere la sua ultima fatica letteraria SE LI CONOSCI LI EVITI, scritto a quattro mani con Peter Gomez, Marco Travaglio si lasciava invece andare a commenti molto poco lusinghieri sul Presidente del Senato, seconda carica dello stato, Renato Schifani di Forza Italia, costringendo il conduttore a dissociarsi con amarezza, scatenando un prevedibile putiferio in RAI!È ovvio che quella di Travaglio è stata una provocazione: da giornalista documentatissimo qual è si può presumere sia a conoscenza di fatti inerenti Schifani che non fanno certo onore al Presidente del Senato italiano. Quel che stupisce è che la provocazione sia stata fatta servendosi del mezzo televisivo, senza contraddittroio e utilizzando un linguaggio indubbiamente offensivo che, per quanto Schifani possa non essere uno stinco di Santo, non si addice certo a chi si rivolge a una carica dello Stato. Un gesto che non può non essere stigmatizzato finanche da quella stessa  parte politica con cui si è schierati, vedi la dichiarazione di ieri di Anna  Finocchiaro capo gruppo dei Senatori PD che condannava duramente le parole di Travaglio.  In questo caso Travaglio ha adottato un atteggiamento tipico della intellighenzia di sinistra: sempre pronta a fare la vittima e ad accusare di fascismo chi ha l’ardire di rivolgersi nei suoi confronti con un linguaggio offensivo come quello con cui il giornalista ha parlato di Schifani, ma altrettanto pronta ad adottarlo a sua volta quando si tratta di attaccare l’avversario politico! Ecco uno dei motivi della sconfitta elettorale del centrosinistra: predicare bene ma razzolare male!