LA VOCE DI KAYFA

Napolitano: non ingiuriare le istituzioni e i simboli dello Stato


Il monito di ieri del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, durante la Cerimonia del Ventaglio al Quirinale, a non ingiuriare le istituzioni e i simboli dello Stato merita una considerazione perché le parole del Presidente seguono  una serie di eventi pubblici dove i partecipanti avrebbero vilipeso per l’appunto le cariche o i simboli dello Stato. Tra questi avvenimenti di certo fa parte la manifestazione organizzata da Di Pietro a Piazza Navona l’8 luglio  dove Grillo per videotelefono e la Guzzanti dal palco avrebbero espresso ingiurie verso il Presidente della Repubblica, il Capo del Governo, il Papa e alcuni rappresentanti dell'esecutivo tanto che al termine delle loro performance Di Pietro salì sul palco per dissociarsi. Altro contesto in cui sarebbero state espresse offese alle istituzioni, nella fattispecie contro il Presidente della Repubblica, è un post apparso sul blog di Grillo all’indomani della promulgazione di Napolitano del Lodo Alfano, mettendone in dubbio la salute per giustificarne la decisione… La caratteristica  di comici quali Grillo e la Guzzanti è quella di fare satira in maniera molto esplicita e irriverente per cui, pur avendo forse un tantino esagerato con le parole, non ci si può sorprendere, o scandalizzare. Altrimenti lo stesso bisognerebbe fare con Crozza che nei suoi show non lesina certo le parole e le battute argute e esplicite. Per non parlare di Benigni il quale, durante gli spettacoli, quando si rivolge ai politici o ai preti, ci va giù di brutto, facendosi poi perdonare leggendo la Divina Commedia. E poi Benigni è un Premio Oscar: Grillo e la Guzzanti né leggono pubblicamente la Divina Commedia, né hanno vinto un Oscar! Altre circostanze in cui si sarebbero vilipese le istituzioni e i simboli dello Stato hanno visto come protagonisti un rappresentante della maggioranza, Maurizio Gasparri presidente del gruppo del Popolo della Libertà del Senato della Repubblica., che alcune settimane fa definì “cloaca” il CSM, e nientemeno il Ministro delle Riforme in carica, il leghista Umberto Bossi, che durante un comizio, commentando l’Inno di Mameli, levò il medio al cielo nell’eloquente gestaccio perché lui non si sente schiavo di Roma! È giusto che il Presidente della Repubblica inviti a rispettare le istituzioni e i simboli dello Stato. Ma sarebbe ancora più giusto se pubblicamente ammonisse Bossi, Gasparri e qualche altro rappresentante della maggioranza quando offendono senza giri di parole quello stesso Stato cui hanno giurato fedeltà, e le Istituzioni che lo rappresentano! Diversamente non ci si lamenti se poi nel Paese monta l’antipolitca, alimentata secondo alcuni "censori" dal populismo e dal qualunquismo di cui certi guitti si servirebbero per aizzare le masse contro la classe politica!Quando un Ministro della Repubblica offende lo Stato che rappresenta, o un politico autorevole un organo dello Stato qual è il CSM, come può un cittadino credere ancora nel valore delle Istituzioni e in quello dei simboli dello Stato? Ma, soprattutto, come può un cittadino credere nella politica e in chi la rappresenta quando a fare antipolitica sono gli stessi politici a gesti e parole?