LA VOCE DI KAYFA

Decreto dopo decreto, smentita dopo smentita


Dopo la smentita lampo del 10 ottobre 2008 di una probabile sospensione dei mercati, da lui stesso ipotizzata solo qualche istante prima in conferenza stampa a Napoli, per far fronte alla crisi finanziaria, e quella di ieri da Pechino per negare le proprie intenzioni, manifestate il giorno prima sempre in conferenza stampa sotto forma di AVVISO AI NAVIGANTI, di ricorrere alle forze dell'ordine per liberare le scuole occupate dagli studenti che protestano contro la riforma scolastica varata dal governo, sempre ieri da Pechino il Presidente del Consiglio italiano Silvio Berlusconi ha smentito la possibilità che l’esecutivo introduca incentivi economici per la rottamazione di auto e elettrodomestici per rilanciarne i mercati, come aveva invece dichiarato il 20 ottobre il Ministro dello Sviluppo Economico Claudio Scaloja. Come accade a chiunque che, trovandosi ad avere a che fare con chi un minuto prima dice una cosa e subito dopo sostiene di aver affermato il contrario, resta immerso nei dubbi perché sente vacillare le proprie speranze, certezze, sicurezze in se stesso e nella società in cui vive, il cittadino comune, al cospetto di un Presidente del Consiglio che nel giro di poche settimane nega se stesso e i propri Ministri con apparente semplicità, sconfessando addirittura le immagini televisive, (alimentando il dubbio se non fosse il caso di affiancargli un interprete quando parla per chiarificarne meglio il pensiero onde evitare fraintendimenti o manipolazioni di stampa), inizia a temere che chi ha ricevuto DEMOCRATICAMENTE il mandato a governare il paese non sappia comportarsi adeguatamente davanti a una crisi di così vaste e drammatiche proporzioni come quella finanziaria testé in corso, né sappia gestire, se non minacciando il ricorso alla forza, le contrapposizioni che democraticamente gli muove la massa scendendo in piazza o occupando le scuole come avviene in qualunque paese democratico. Ma sopratutto non sa fare altro se non emendare leggi a tutela di chi ha il potere, da molti giuristi ritenute incostituzionali, (leggi Lodo Alfano) mentre l'opinione pubblica reclama provvedimenti economici a favore delle famiglie visto che sempre più persone si avviano verso la soglia della povertà, come affermano anche i sondaggi cui tiene tanto il Presidente del Consiglio!Siamo d’accordo che è giusto garantire il diritto allo studio di chi è contrario alla protesta, ma è pur vero che andando avanti decreto dopo decreto, smentita dopo smentita, o addirittura minacciando eufemisticamente l’uso della forza per sedare le contestazioni si rischia di perdere credibilità, di fomentare lo sdegno verso se stessi  e i propri collaboratori nell'opinione pubblica, avvicinandosi pericolosamente al ciglio di un baratro senza fondo col rischio di precipitarci dentro! Non vi è nulla di più pericoloso in democrazia di un popolo affamato sempre più irritato contro i propri governanti!