LA VOCE DI KAYFA

Banche, è tempo di spot


In un momento così difficile per l’economia mondiale, dove, nonostante gli interventi economici promessi dai vari governi nazionali per evitare il fallimento delle banche, garantendo i risparmiatori e rilanciare l’economia, ancora ieri i mercati finanziari hanno fatto registrare gravi perdite tanto che a Piazza Affari a Milano, ad un certo punto, sono state bloccate per eccessivo ribasso le quotazione di diversi titoli bancari tra cui Intesa/SanPaolo, è paradossale che parallelamente alla crisi siano in costante aumento gli spot pubblicitari, (televisivi, radiofonici e sui giornali), di banche,  (finanche quelle i cui titoli hanno subito sospensioni in borsa per eccessivo calo o che avevano proposto ai clienti i famigerati titoli Lehman Brothers come Mediolanum che ha provveduto, attraverso i due soci di maggioranza Gruppo Doris e Fininvest, a immettere 120 milioni nella casse per coprire le perdite di quanti vi avevano investito) e gruppi finanziari che propongono i loro prodotti, in particolare prestiti e mutui ma anche assicurazioni sulla vita, all’italica prole promettendo condizioni favorevolissime di estinzione!Commerciando le banche in denaro è ovvio che, essendo il loro interesse quello di vendere, investano in pubblicità per attirare a sé potenziali clienti con proposte interessanti. Ma non sarebbe meglio aspettare che prima la tempesta finanziaria si plachi, valutarne le reali conseguenze arrecate al sistema e poi agire di riflesso per stimolare la gente, attraverso l’utilizzo di spot, a servirsi dei propri servizi per dare respiro al portafoglio e un senso un po’ meno amaro alla vita?Proporsi ora ai cittadini come salvatori dei loro problemi economici quando, in alcuni casi, prima le banche sono in evidente crisi e non si sa come andranno le cose in futuro, non è un tantinello azzardato e pericoloso, soprattutto per il cliente, visto il macello che è successo in America?